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De Magistris indagato per le buche
17 Mag 2013 11:00

La situazione di dissesto di numerose strade del centro e in periferia di Napoli. Strade disseminate di buche, le cause delle riparazioni non effettuate o eseguite male, i costi dei risarcimenti dovuti alle vittime di incidenti stradali. Sono stati gli argomenti al centro degli interrogatori, svoltisi ieri in procura davanti al pm Stefania Buda, del sindaco di Napoli Luigi de Magistris e dell’assessore alla Mobilità Anna Donati.

Nei loro confronti nei giorni scorsi, nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco, sono stati emessi inviti a presentarsi per le ipotesi di attentato alla sicurezza stradale e omissione di atti di ufficio. De Magistris e Donati, difesi rispettivamente dagli avvocati Stefano Montone e Domenico Ciruzzi, hanno risposto complessivamente per oltre sei ore alle domande del pm Buda, respingendo gli addebiti. Le argomentazioni degli amministratori sono state sintetizzate dall’assessore Donati, avvicinata dai giornalisti al termine dell’interrogatorio.

Donati, che per il ruolo rivestito ha curato gli aspetti tecnici della questione, ha sottolineato, tra l’altro, che ci sono pochi soldi in cassa per la manutenzione a causa dei tagli, e i soldi spesi per altre iniziative, come la pista ciclabile o la Coppa America, non potevano essere utilizzati per i lavori stradali.

Ci hanno accusati di non avere destinato abbastanza risorse alla manutenzione stradale: ma l’amministrazione comunale deve fare i conti con pesantissimi tagli che hanno comportato la riduzione di tutti i servizi” ha detto l’assessore comunale alla Viabilità, Anna Donati, all’uscita dalla Procura di Napoli. “Ho respinto queste accuse – ha proseguito l’assessore – dimostrando di avere adottato delibere e progetti che potenziano la Napoliservizi, cioè la società alla quale è ora affidata la manutenzione stradale”. Alla domanda dei cronisti se non fosse più utile riparare le strade che costruire la pista ciclabile o organizzare grandi eventi, Donati ha risposto: “Non potevamo distrarre fondi: ci sono risorse che potevano essere spese solo per precisi scopi, come la pista ciclabile o la Coppa America”. L’assessore ha anche sottolineato di avere fiducia nella magistratura e di essere disponibile a fornire altri chiarimenti in futuro se il pm lo ritenesse necessario.


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