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Palermo in B, Zamparini: “È colpa mia”
14 Mag 2013 06:21

Alla fine perfino il presidente ha dovuto fare il mea culpa: esonerare Sannino e prendere Gasperini è stato “l’errore più grande da quando sono nel calcio”.

La serie B non sarà l’inferno, come puntualizza Maurizio Zamparini, ma per i tifosi del Palermo è la fine di un sogno durato nove anni, un boccone amaro da ingoiare dopo stagioni di successi insperati ed eroiche cavalcate verso le vette della serie A. I 31 anni a galleggiare nelle retrovie, tra fallimenti e rare soddisfazioni, erano stati d’un botto cancellati dalla straordinaria risalita al termine di un campionato ineccepibile nella serie cadetta.

C’erano Francesco Guidolin e Luca Toni tra i protagonisti dello storico ritorno nella massima serie nella stagione 2003/2004 e proprio loro, come a volte succede in una crudele tradizione sportiva, hanno rimandato i rosanero lì da dove erano venuti nel giro di quattro giorni. Il primo, di nuovo in Europa sulla panchina dell’Udinese, si è preso l’ennesima amara rivincita mercoledì sera. Il secondo ha messo ieri il sigillo definitivo, con il suo gol in maglia viola, sulla retrocessione dei palermitani.

Di giocatori, ma soprattutto di allenatori e dirigenti, se ne sono avvicendati tanti in questi nove anni mentre Zamparini continuava a tessere la trama di una parabola destinata a diventare cerchio. Ed è così che il Palermo e la città si ritrovano al punto di partenza. Quello che è cambiato è l’umore del pubblico.

L’entusiasmo portato da Zamparini a suon di quattrini e parole dense di ottimismo è tracollato dopo la finale di Coppa Italia persa contro l’Inter nella bolgia dell’Olimpico di Roma nel 2011.

I tifosi che avevano retto alle bizze di un presidente mangiallenatori ai tempi del sempre rimpianto Guidolin, erano tornati a osannarlo con Delio Rossi, capace di far tornare il Palermo in Europa (stagione 2009-2010).

È qui che la frattura tra pubblico e patron diventa sempre più profonda con i supporter che si schierano con il tecnico. I proclami, a fronte delle continue cessioni e dei sempre piu frequenti cambi in panchina, diventano bugie agli occhi di tifosi generosi ma anche esigenti. “Non credo che la retrocessione sarà un dramma“, ripete Zamparini che ha scritto una lunga lettera al pubblico palermitano incitandolo a non mollare.

“Purtroppo il calcio non è sostenuto nel nostro Paese ma io sto già programmando la nuova annata, cominciando con una spalmatura degli stipendi più alti – ribadisce – Comunque la società investirà ancora. Può anche darsi che diventi un bene risorgere dalla B. Nove anni di Serie A mi avevano seduto, ci era mancato lo spirito di combattimento, risorgere dalla Serie B ci farà bene”.

L’ennesima promessa, ma la contestazione, per le strade e sul web, è già iniziata.


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