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Gli eventi di La Spezia raccontati dalla rete. Ecco Codoqu
27 Giu 2013 08:07

Non è soltanto l’America la terra da cui provengono idee che riguardano il mondo del web e dei social network, in particolare. C’è anche l’Italia ed un esempio è rappresentato dal progetto di quattro ragazzi (due del Sud e due del Nord) con lo scopo di rivoluzionare il modo di interagire e socializzare con gli altri, amici o no. Una rivoluzione che vuole partire da ciò che più sociale non si può e cioè gli eventi che ogni giorno animano le nostre città.

Il nome di questa nuova rete sociale è Codoqu e Resto al Sud ha intervistato i quattro protagonisti che, all’unisono, hanno raccontato di sé e della propria idea imprenditoriale.

In quanti lavorate al vostro progetto “social”?

Inizialmente il team era diviso in due: da un lato due fratelli siciliani (Francesco e Luca Salamone) impegnati al nord con nuove opportunità lavorative e con la voglia di scoprire quello che offriva il territorio dal punto di vista socio-culturale e dall’altro due ragazzi di La Spezia (Luca Lazzarini e Davide Bologna) con l’idea di realizzare un portale di eventi locale, un punto di riferimento per la provincia di La Spezia, le Cinque Terre e la Val di Magra.

I vari impegni lavorativi hanno portato ad un fortuito ma provvidenziale incontro delle nostre idee ed interessi che si sono rivelati essere molto simili, così si è deciso di unire le forze e da allora svariati brainstorming e diverse pizze hanno tirato fuori sempre più idee, riflessioni e funzionalità molto interessanti che abbiamo tutte le intenzioni di mettere a disposizione di più persone possibili”.

Per la realizzazione del progetto avete avviato una campagna fondi? Perché… e come sta andando?

“Il progetto così come lo immaginiamo è molto ambizioso e lavorandoci abbiamo iniziato a fare i conti con le necessità economiche e di risorse che l’idea richiedeva, così abbiamo deciso di avviare questa campagna per velocizzare i tempi oltre che per avere, allo stesso tempo, dei feedback dalla community. Anche per questo abbiamo pensato di offrire, con una donazione di 15 euro, l’opportuntà di avere informazioni in anteprima e di diventare beta-tester del socialnetwork, ma ovviamente per noi anche una donazione di 1 euro è importante. A questo proposito, oltre al sostegno economico per cui è iniziata la raccolta fondi, abbiamo con piacere constatato l’interesse di programmatori e grafici che si offrono gratuitamente per aiutarci nel progetto Codoqu. Questo ci rende molto fiduciosi sulla riuscita del nostro progetto anche in termini di interesse da parte del pubblico”.

–  Avete pensato di chiedere “aiuto” a qualche Fondo per le giovani imprese?

“Tra le intenzioni future del team vi è proprio quella di puntare ad un incubatore di start-up e possibilmente ad eventuali finanziamenti. Attualmente la nostra ‘strategia’ è quella di arrivare il prima possibile ad una versione beta per far emergere meglio le potenzialità del nostro progetto e quindi avere più possibilità di attirare l’attenzione di finanziatori o persone interessate ad investire nell’idea. Possiamo comunque anticipare che ci attira molto il consorzio Arca di Palermo o comunque, pensando più in grande, le iniziative di Working Capital“.

Ultima domanda: Nord o Sud per realizzare il vostro sogno imprenditoriale?

“Vista la natura della nostra idea e la composizione del team speriamo vivamente che il progetto, una volta decollato, non abbia confini. La crisi del lavoro dilaga al Sud come al Nord e questo ci rende consapevoli che scappare via in cerca di lidi migliori non è la risposta, ma piuttosto dobbiamo impegnarci per rimanere lì dove le nostre radici ci hanno insegnato anche la cultura del lavoro e perché no, magari un giorno dare un contributo”.


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