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Le meraviglie in deposito che svelano l’arte siciliana
15 Lug 2013 10:23

Racconta l’evoluzione della pittura siciliana nel XIX e XX secolo, la storia della critica e la vita degli artisti, ma anche vicende significative del collezionismo meridionale la mostra aperta alla Galleria di Arte Moderna (Gam) di Palermo. Un percorso di grande suggestione ideato grazie all’allestimento di opere importanti custodite nei depositi del museo e di altre istituzioni siciliane. Intitolata ‘Il Museo tra storia e costume. Opere dai depositi’, la rassegna è stata realizzata dal Comune di Palermo in collaborazione con Civita Sicilia, mentre la curatela è stata affidata a due esperti del calibro di Antonella Purpura e di Fernando Mazzocca.

Lo scopo è prima di tutto mettere l’accento sulla funzione dei depositi dei musei, che non si vedono, ma sono indispensabili alla sua vita e ne costituiscono il vero cuore. I percorsi espositivi, quelli che il pubblico corre ad ammirare, rappresentano infatti solo la punta dell’iceberg del patrimonio custodito nelle collezioni, una sorta di sintesi. I depositi, invece, sono l’indispensabile serbatoio che custodisce le opere escluse, spesso principalmente per motivi di spazio. La mostra della Gam intende quindi proporre per la prima volta tutte quelle storie di arte, costume, società, collezionismo che restano per lo più celate allo sguardo dei visitatori.

La selezione dei curatori, in particolare, ha puntato a illustrare quanto ampio fosse l’orizzonte collezionistico locale, riguardante per la maggior parte opere di area siciliana, dal neoclassicismo alla straordinaria stagione del liberty fino alla metà del ‘900, con alcune inaspettate e inattese sorprese ‘forestieré, come Giacinto Grosso, sontuoso rappresentante dell’arte d’accademia torinese o Giacomo Favretto, pittore di genere veneto, ricercato in Europa e in America.

Attraverso sette sezioni tematiche, l’esposizione riesce dunque a ripercorrere la storia dell’arte dell”800 e ‘900 in Sicilia e in Italia. Le prime cinque sezioni esplorano la suddivisione in generi che caratterizza entrambi i secoli. La sesta sezione è dedicata al’900, che proprio quella suddivisione metterà in crisi. Il percorso si conclude con una serie di opere rappresentative di nuclei monografici di pittori come Antonio Ugo, Domenico Trentacoste o Pippo Rizzo, di cui la Galleria d’Arte Moderna di Palermo conserva lavori di indubbio interesse, che rendono le collezioni indispensabili allo studio e alla conoscenza di questi artisti.


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