Teramo ha deciso di restare ferma al sud. Ma non nel senso buono del termine. La cultura a Teramo è morta definitivamente da quando il Sindaco Brucchi ha deciso di tenersi la delega in mano per 4 anni, devastando ogni forma di strategia possibile in campo culturale.
La politica del “panem et circenses” ha dilagato e il sindaco assessore alla cultura ha deciso di concludere la sua carriera culturale estiva (l’anno prossimo a quest’ora potrebbe esserci un nuovo sindaco a Teramo) invitando colei che rappresenta il simbolo della decadenza culturale in Italia: Katia Ricciarelli.
Forse è stata chiamata perché il suo cognome fa rima con Riccitelli, l’associazione culturale che detiene una sorta di monopolio in città sulla cultura gestendo la musica, il teatro e la danza.
Cifre astronomiche corrono per le vie della città… si parla di cifre altissime per il compenso della cantante, amata dai teramani forse più perché ex-moglie di Pippo Baudo (baluardo DC che a Teramo ha un certo fascino). Avanti su forza Teramani.
È arrivato il momento di tirare fuori la pelliccia, anche a luglio, e sfoggiarla alla città. Non è per questo motivo che andate a sentire la lirica?
Sogno sempre che il pubblico torni a fischiare e a lanciare ortaggi. Ma prima dovrebbero lanciarli ai nostri politici.
Una stonatura in lirica si sa… è difficile da perdonare…
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