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Il ministro Bray: “Una task force per fare grande Pompei e rilanciare il turismo”
03 Ago 2013 09:46

Via libera dal governo a una Unità con il compito di coordinare e di far convergere in un’unica sede decisionale tutte le decisioni amministrative necessarie alla realizzazione dei piani, dei progetti e degli interventi strumentali a consentire il rilancio economico-sociale e la riqualificazione ambientale e urbanistica dei territori dei comuni afferenti all’area, sede di importanti siti archeologici, in modo da potenziarne l’attrattività turistica dell’intera area e da stimolare il rilancio del settore dei servizi turistico-alberghieri e dell’accoglienza turistica.

L’Unità è costituita dal ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, la Regione Campania e gli enti locali territorialmente competenti, nonché gli altri enti pubblici.

Il direttore generale del “Grande progetto Pompei“, nominato dal presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, entro trenta giorni dalla data di conversione in legge del presente decreto, e denominato “direttore generale di progetto”, ha il compito di definire e approvare gli elaborati progettuali degli interventi di recupero e restauro propedeutici alla pronta attuazione del “grande progetto Pompei”; assicurare l’efficace svolgimento delle procedure di gara dirette all’affidamento dei lavori e all’appalto dei servizi e delle forniture necessari alla realizzazione del “grande progetto Pompei”, seguendo la fase di attuazione ed esecuzione dei relativi contratti; assicurare la corretta ed efficace gestione del servizio di pubblica fruizione e di valorizzazione del sito archeologico, predisponendo la documentazione degli atti di gara e seguendo la fase di attuazione ed esecuzione dei relativi contratti; assumere la responsabilità dell’efficace gestione del sito, anche mediante l’ottimale gestione del personale addetto alla custodia e alla vigilanza; fornire supporto organizzativo e amministrativo alle attività di tutela e di valorizzazione di competenza della Soprintendenza.

La Soprintendenza speciale di Pompei (organismo altro rispetto all’Unità) sarà separata da quella di Napoli dove nascerà una Soprintendenza archeologica.ù

Per l’ex senatrice del Pdl, Diana de Feo, proponente della mozione sul sito archeologico di Pompei approvata nella scorsa legislatura dalla Commissione Istruzione e Cultura si tratta “finalmente di una vera buona notizia per Pompei e per i beni culturali della Campania. Il Governo ha approvato un decreto che contiene misure importanti per la piena tutela e valorizzazione del nostro patrimonio e che riconosce la fondatezza e la lungimiranza di alcune battaglie che abbiamo sostenuto, spesso insieme alle organizzazioni sindacali, in questi anni: la necessità di separare la gestione di Pompei e degli altri siti archeologici vesuviani dalla soprintendenza di Napoli costituendo una apposita Soprintendenza archeologica autonoma”.

Per Gianmarco Centinaio, capogruppo in Commissione Cultura per la Lega Nord a Palazzo Madama, invece, ques’idea “ha tutta l’aria di essere l’ennesima occasione per sistemare i soliti compiacenti amici degli amici. Non servono i tarocchi per capire che, anche a seguito di questa inutile nomina, la situazione non cambierà di una virgola se non nelle già vuote tasche di un Paese alla canna del gas. Più che un direttore generale servirebbe l’esercito”.


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