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Imbrattano i muri di un’antica chiesa. E il Comune chiede i danni
27 Set 2013 09:26

Dopo l’ennesimo episodio di vandalismo avvenuto ai danni dei monumenti del centro storico di Lecce, l’assessore alle Politiche Ambientali del Comune, Andrea Guido, ha annunciato che l’amministrazione comunale chiederà di potersi costituire parte civile nel processo ai due ‘imbrattatori di muri‘ fermati sabato scorso dagli agenti della polizia municipale e denunciati per danneggiamento.

I due giovani, uno tarantino e l’altro brindisino, armati di bombolette di vernice spray, erano intenti a imbrattare i monumenti del centro storico, prendendo di mira, in particolare, la facciata dell’antica chiesetta di Sant’Elisabetta, in via Libertini, risalente alla seconda metà del XVI secolo.

La decisione del Comune è stata presa sulla base – viene sottolineato – ”delle ingenti spese che dovrà sostenere per la pulizia e il ripristino”. ”Al di là della pena – aggiunge l’assessore alle Politiche Ambientali – che secondo la legislazione vigente è poco più che simbolica, conta l’effetto deterrente che può avere la presenza dell’Amministrazione nel processo”.

Costituirsi parte civile – spiega l’assessore Guido – è il metodo previsto dalla legge per consentire alla vittima di un reato di chiedere il risarcimento dei danni direttamente nel processo penale. E l’Amministrazione di Lecce, in questa occasione, di danni ne ha subiti diversi”.

“Sia chiaro, la linea dura contro gli imbrattamenti – ha concluso Guido – può andare di pari passo alle politiche di sostegno e promozione dell’arte di strada, di cui il writing di qualità è espressione, ma episodi come quello di sabato, che con l’estetica della street art hanno poco a che fare, non possono essere più tollerati”.

Foto: internet


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