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Le vittime di questa maledetta guerra in Siria sono quattro milioni di bambini
17 Set 2013 06:48

I bambini siriani sono le maggiori vittime di questa maledetta guerra.

Infatti, l’esposizione prolungata alla violenza e allo stress, i continui spostamenti, la perdita della scuola, di amici e familiari e il grave deterioramento delle condizioni di vita stanno lasciando ai bambini della Siria profonde cicatrici. Lo afferma l’Unicef che stima che più di 4 milioni di loro sono colpiti dal conflitto in corso.

Quando qualche mese fa ho visitato i campi profughi siriani di Domiz nel Kurdistan dell’Iraq, un insegnante aveva radunato una ventina di bambini per distrarli dalla tragedia che avevano vissuto: stavano disegnando e le loro immagini erano spesse caratterizzate da sangue, morte e distruzione.

“I bambini che hanno subito uno stress così profondo possono perdere la capacità di entrare in contatto emotivo con gli altri e con se stessi”, allerta Jane MacPhail, esperto Unicef nella protezione dei bambini, che sta lavorando (con i bambini) nel campo profughi di Za’atari in Giordania.

Gli allarmanti dati diffusi dall’Unicef sul numero di bambini profughi, danno la misura del dramma che tocca soprattutto i più indifesi, tra le vittime anche dell’attacco che il regime di Bashar al-Assad avrebbe perpretato utilizzando armi chimiche letali sulla popolazione civile. L’Agenzia delle Nazioni Unite fornisce numeri impressionanti: “Di 1 milione di minori rifugiati, 740mila, ha meno di 11 anni. I minori sfollati sono invece 2 milioni. I morti 7000“.

Per l’Alto Commissario Unhcr Antonio Guterres, sono “in gioco la sopravvivenza ed il benessere di una generazione di innocenti“. I giovani siriani “hanno perso la loro casa, i loro familiari ed il loro futuro. Anche dopo aver attraversato il confine verso la sicurezza, sono traumatizzati, depressi ed ha bisogno di un motivo di speranza“.

Nel tentativo di evitare un attacco da parte degli Stati Uniti contro la Siria, la Russia di Putin sta cercando di mediare un accordo in cui il dittatore siriano Bashar al-Assad dovrebbe cedere il suo arsenale chimico all’autorità internazionale. Se ciò accadesse, la strada per la distruzione in sicurezza di questi armi sarà lunga.

La distruzione di armi chimiche “non avviene semplicemente bruciando le foglie nel vostro cortile”, ha detto Mike Kuhlman, uno scienziato americano, che ha aggiunto: “ci voranno più di 30 anni per l’eliminazione di queste armi e un costo di svariati miliardi di dollari”.

Una domanda sorge spontanea: a carico di chi?


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