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Ci vuole la Carta del gusto calabrese
26 Nov 2013 17:43

Proseguono gli eventi in Calabria dedicati all’enogastronomia dove parlare di tradizioni e sviluppo del territorio. Dopo il successo de “Il Novello di Gusto” di Cosenza, l’assessorato alla crescita economica regionale ha promosso una tavola rotonda per fare il punto sul settore. L’iniziativa è stata ospitata dalla Biblioteca Nazionale. Durante l’incontro è stata lanciata l’idea di una “Carta del gusto” rivolta ai ristoratori per abbinare piatti e vini locali ai clienti.

Raffaele Riga, presidente di Slow Food Calabria ha evidenziato, infatti, come “sulle tavole venga servito un vino anonimo, mentre anche il vino sfuso dovrebbe essere assolutamente identificabile. Colpa anche dei consumatori, poco attenti. È verso di loro che va indirizzato lo sforzo maggiore, perché siano consumatori consapevoli”.

Per Vincenzo Farina, della Confesercenti, invece, il vino è “ambasciatore di cultura, vero elemento di promozione del territorio”. Pietro Tarasi della Col diretti, ha spiegato invece come “educare il consumatore è fondamentale perché l’offerta si costruisce sul livello della domanda. Da noi non c’è una cultura radicata della ristorazione, ma una provincia non può vivere su poche eccellenze, deve piuttosto esserci un’offerta mediamente alta. Alla fine ciò che conta è la riconoscibilità”. Mario Reda di Onaf Calabria, inoltre, ha sottolineato come “bisogna pensare al vino non soltanto come ad una bevanda ma come ad un alimento”. La Calabria e la provincia di Cosenza, in particolare, ha ottenuto buoni risultati nella produzione del novello seppure la stessa, a livello nazionale, si sia molto ridimensionata. Durante la tavola rotonda, è venuto anche fuori che tre dei migliori vini tra i 58 citati dall’Annuario 2014 di Luca Moroni sono della provincia di Consenza.


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