';

Close up, i lottatori del rap
05 Nov 2013 15:52

Talento. Lavoro. Impegno. I tag per la rinascita del Sud. Le linee guida per la classe dirigente che verrà. Forse. Le parole chiave di tanti giovani del Sud che pur di acchiapparlo il loro futuro lo prendono a morsi.

Ragazzi come Gaetano Massa. Born in Napoli. Una laurea al Dams di Bologna. Le foto che per adesso sono arrivate in Francia, su Mondomix (http://issuu.com/parismix/docs/mondomix-coup__-web), il video sulla terra dei fuochi che ha girato insieme ad Annalisa Perla è stato pubblicato da Il Sole 24 Ore (link sotto). Adesso la mostra a Napoli. Dall’11 al 26 novembre. Nel Complesso Monumentale San Severo al Pendino. In via Duomo 286.

Abbiamo chiesto a Massa di raccontarci un po’ di più dei suoi rapper:
“I volti e i corpi di ‘Close up’ sono quelli di venti giovani protagonisti della scena rap campana. Vengono da tutta la regione ma soprattutto dalla periferia napoletana. Tra le mura di un garage illuminato al neon, Gaetano Massa ha ritratto simboli e atteggiamenti che raccontano la ricerca di un’identità comune oltre le singole storie. C’è Giulio, che viene dall’Albania: l’aquila tatuata sul petto gli ricorda le radici. Ora cerca il suo ritmo nel dialetto napoletano. C’è Danilo,“O’ Tre”, dello storico quartiere collinare di Case Puntellate, convertito alla fede musulmana. C’è Krzysztof Wozniak, in arte “Dakta Polakk”, polacco che da 13 anni vive a san Carlo all’Arena. E poi c’è Luca, detto Deszelo. Da qualche anno è entrato nell’esercito, e da allora oscilla tra due vite. Tra poco partirà per l’Afghanistan. La ricerca di rigore accomuna questi ragazzi dalla vita tutt’altro che ordinata. Sono loro i protagonisti della scena underground campana: provano a incasellare in rime le loro storie dal margine. Più che artisti, sono lottatori. Lottatori del rap.”

Sì, più che artisti sono lottatori. Lottatori come tutti i cittadini che in questa città stupenda e impossibile hanno scelto di rispettare le regole e la legalità. Di fare le cose per bene perché è così che si fa. Di cercare di costruire qualcosa di nuovo, e di buono, nella propria città, anche quando tutto il mondo intorno ti dice di andartene e non tornarci più. Sì, cittadini lottatori mi piace. E’ la condizione di tante persone, di tante donne e uomini del Sud che nonostante le mille difficoltà non hanno ancora rinunciato a credere che anche a Sud si possa vivere una vita con un po’ più di opportunità e di futuro. Sì, ancora. Perché non può essere così per sempre. Perché a Sud bisogna fare presto. O o si cambia. O si muore.

massa1

Il video:

http://video.ilsole24ore.com/SoleOnLine5/Video/Notizie/Italia/2013/terra-dei-fuochi-napoli/rap-1.php


Dalla stessa categoria

Lascia un commento