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Al boss in carcere è vietato leggere. Ma il ministero replica: “non c’è stata nessuna richiesta”
05 Gen 2014 08:36

Al boss di Cosa Nostra Davide Emmanuello è stato vietata la lettura del celebre romanzo di Umberto Eco, “Il nome della rosa”. Lo ha reso noto al direttore del “Manifesto”, un detenuto, Pasquale De Feo, attraverso un blog «Le Urla del Silenzio», in cui i condannati all’ergastolo raccontano le proprie storie.

Le norme del 41 bis, a cui sono sottoposti i detenuti, e che il boss stava scontando nei mesi scorsi ad Ascoli Piceno, hanno fatto sì che il boss non potesse leggere tale romanzo, poiché “ritenuto pericoloso per quanto riguarda gli aspetti educativi”, ha riferito De Feo. Lo stesso detenuto ha inoltre aggiunto che al boss viene vietato anche di leggere  il “Manifesto”.

In merito alla notizia preciso che agli atti della biblioteca dell’istituto di pena non esiste alcuna richiesta di prestito del romanzo da parte del carcerato. “Il volume, peraltro, è stato oggetto di lettura di molti dei detenuti ristretti al regime di 41 bis di quell’istituto di pena. La notizia, quindi, è falsa” ha detto il direttore generale dei detenuti e del trattamento del ministero della Giustizia Roberto Piscitello.


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