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E il fumetto del New York Times attacca l’olio extravergine: “è taroccato…”
01 Feb 2014 10:25

L’olio extravergine made in Italy taroccato diventa un fumetto negli Usa: in una striscia di 15 vignette il New York Times denuncia gli inganni che stanno provocando il ‘suicidio‘ dell’extravergine, prodotto-simbolo della dieta mediterranea.

Il fumetto – dal titolo “Il suicidio dell’extravergine, l’adulterazione dell’olio di oliva italiano” – è firmato da Nicholas Blechman, art director del New York Times Book Review che si è ispirato al blog ‘Truth in Olive Oil gestito‘ da Tom Mueller autore del libro Extraverginità sul mondo dell’olio di oliva. E lo stesso Mueller parteciperà domani alla presentazione del suo libro alla Camera, per un’iniziativa di Unaprol.

Le vignette sostengono che gran parte dell’olio venduto come italiano arriva in realtà da Spagna, Marocco e Tunisia; viene ‘tagliato‘ con olio più scadente e altri additivi, trasportato al porto di Napoli dove viene mescolato con altri oli scadenti. Quindi le bottiglie vengono marchiate con i simboli extravergine e Made in Italy. In Usa, secondo il Nyt, circa il 69% arriva ‘adulterato‘.

Il giornale ricorda che esiste un corpo speciale dei Carabinieri specializzato nella lotta alle frodi alimentari. Tuttavia – sostiene – i test di laboratorio sono facilmente falsificabili e la polizia si basa sul semplice odorato. ”Tutte queste frodi – conclude – hanno così fatto precipitare il prezzo dell’olio d’oliva. Operatori corrotti della filiera hanno rovinato sè stessi, commettendo di fatto una sorta di suicidio economico”.

Il Nyt riporta una realtà già nota di numerose frodi e contraffazioni” commenta la Coldiretti. A fronte del pressing delle organizzazioni agricole, è stata varata nel febbraio scorso una legge ‘salva olio‘ con misure di repressione e contrasto alle frodi più forti. ‘‘Ma ancora oggi la legge non risulta pienamente applicata per l’inerzia della p.a. e per l’azione delle lobby industriali denunciate dallo stesso New York Times” prosegue la Coldiretti ricordando che l’Italia è il secondo produttore mondiale di olio di oliva dopo la Spagna, ma è anche il principale importatore mondiale. Il fatturato è stimato in 2 miliardi di euro, con un export nel 2013 per oltre 1,2 miliardi di euro; gli Usa rappresentano il principale mercato extracomunitario.

Le accuse del Nyt non riguardano il vero extra vergine italiano ma quello che, come tale, viene spacciato fraudolentemente negli Usa e non solo – replica il presidente di Unaprol, Massimo Gargano – La contraffazione è un problema che non riguarda solo l’olio ma anche pizza e pasta che va di pari passo con l’italian sounding”. ”Quello del Nyt è un attacco strumentale – dice la Copagri – i produttori olivicoli sono la parte lesa e non i faccendieri che non hanno nulla a che fare con l’olio made in Italy”. “Dagli Stati Uniti non può arrivare nessuna lezione di correttezza in campo agroalimentare – afferma Michele Anzaldi (Pd), componente della commissione Agricoltura della Camera – Occorre difendere un prodotto di eccellenza come l’olio extravergine dalla pubblicità negativa che gli viene rivolta contro”.


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