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A Catania nasce Social Lab, l’incubatore per le start-up sociali
16 Mar 2014 10:42

Si presenta come incubatore di idee per favorire lo start-up di nuove imprese sociali, attraverso il supporto di mentori appartenenti al mondo imprenditoriale profit e non profit. È già realtà il primo Social Lab, dedicato ai giovani della provincia di Catania che vogliono avviare progetti di auto imprenditorialità nel sociale, offrendo gli strumenti necessari per costruire il proprio futuro. Il progetto, promosso nell’ambito del “Patto Territoriale dell’Economia Sociale del Calatino Sud-Simeto“, avrà la direzione scientifica del Centro Studi C.E.S.T.A., e sarà patrocinato dai comuni di Caltagirone e Castel di Iudica, in collaborazione con il Consorzio Sol.Calatino, il Consorzio Sol.Co Incubatore Certificato, l’Ircac, l’Agci, il Consorzio Meuccio Ruini, la Fondazioni Èbbene, e la Fondazione di Comunità del Calatino “Don Luigi Sturzo“, oltre a Banca Popolare Etica e Clap Group.

La creazione di lavoro per i giovani del comprensorio è una della priorità dell’iniziativa del ‘Patto territoriale dell’economia sociale del Calatino’ – spiega Paolo Ragusa, Presidente del Consorzio Sol.Calatino, capofila del Patto Territoriale, e Vice Presidente di Sol.Co – Rete di Imprese Sociali Siciliane -. Il Social Lab si inserisce all’interno di una strategia più complessiva che vuole creare nel Calatino Sud–Simeto un ecosistema economico e sociale capace di favorire la nascita e l’insediamento di nuove imprese giovanili. Con questa iniziativa, partendo dalle imprese sociali, candidiamo il comprensorio quale distretto delle start up giovanili, allo scopo di promuovere innovazione e sviluppo economic0″.

L’iniziativa ha preso il via ieri a Caltagirone e continuerà oggi con le prime due giornate prettamente teoriche, per offrire gli strumenti di base ai nuovi aspiranti imprenditori; in programma tre incontri ancora il 28 febbraio, l’1 e il 2 marzo a Castel di Ludica, la terza giornata, quella del 28 affronterà il tema inerente i capitali necessari per avvio a livello economico dell’impresa, attraverso il progetto regionale Jeremie e i prodotti offerti dall’Ircac. Una cinque giorni, dunque, dedita allo sviluppo di idee imprenditoriali, partendo dalle nozioni base, riguardanti tutti i settori necessari per l’avvio e lo sviluppo di un’impresa sociale, fino alla presentazione dell’idea imprenditoriale che sarà premiata nel corso dell’ultima giornata. “Il Social Lab – asserisce Massimo Millesoli, Presidente del Centro Studi C.E.S.T.A. – vuole offrire una possibilità concreta per chi vuole avanzare progetti di auto imprenditorialità, in questi cinque giorni daremo la possibilità di apprendere dai concetti base fino alla creazione di un business plan; l’idea più sostenibile sarà premiata con un aiuto in tutte le attività inerenti lo sviluppo dell’impresa, quindi nella sua prima fase di start up“.

L’Ircac – aggiunge Antonio Carullo, Commissario straordinario dell’Ircac – può confermare, con questa iniziativa, il suo ruolo quale punto di riferimento della regione Sicilia, nello sviluppo dell’imprenditorialità giovanile. La difficoltà maggiore per i giovani imprenditori sta proprio nell’accesso al credito, proprio perché le banche chiedono garanzie, l’Ircac, invece, da 50 anni svolge attività creditizia di microcredito”.

Le ultime due giornate, 1 e 2 marzo, si articoleranno in un momento laboratoriale, dove gli esperti nel settore aiuteranno a costruire un business plan e a verificare la sostenibilità dell’impresa. Quella che risulterà vincitrice avrà un aiuto nell’intero sviluppo dell’attività, nella sua fase di start up, da parte del Consorzio Sol.Co, primo incubatore di idee certificato in Sicilia. “Agevoliamo le neonate imprese con il mondo finanziario, universitario e quello degli investitori, ma soprattutto aiutiamo i giovani a trovare fiducia in loro stessi ed avere il coraggio di realizzare le proprie idee, il nostro imperativo morale è quello di ridare linfa all’intero sistema economico–sociale e accrescere le opportunità di sviluppo all’interno di esso” afferma Cristina Privitera, per la Fondazione Èbbene e per il Consorzio Sol.Co.

A partecipare saranno 25 giovani, che si metteranno in discussione proprio per tirare fuori dal cassetto la propria idea d’impresa e, attraverso l’ausilio di esperti nel settore, farla divenire una realtà.


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