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Il Governo Renzi revochi subito il decreto Carrozza che ha ucciso le Università del Sud
05 Mar 2014 07:38

La pressione della gente del Sud che riconquista consapevolezza della propria storia e dei propri diritti negati, primo fra tutti, quello all’equità (uno Stato non può garantire ad alcuni cittadini una dote di infrastrutture e servizi e negarla ad altri), ha indotto prima il centrodestra a partorire partitini meridionalisti nei nomi e, nei fatti, alleati con la Lega contro il Sud; adesso induce il maggior partito del centrosinistra a meridionalizzarsi a Sud (iniziativa di Michele Emiliano e altri dirigenti terroni), per contrastare la deriva nordista del partito, sempre più spudorata, violenta.

Basti vedere questo “nuovo” governo e chi lo dirige; per non parlare di quello precedente e di chi lo dirigeva: se Renzi non nomina mai il Sud e quando lo fa, avrebbe fatto meglio a stare zitto, Letta diceva che l’Italia starebbe davanti alla Germania, se non avesse Campania e Calabria (e pensate dove saremmo senza lui e suo zio…).

Ma, detto questo, a me sembra un segnale comunque positivo che il Pd abbia bisogno di proporsi, a Sud, quale rappresentanza di tali nuovi sentimenti. In questo sono maoista: non mi importa se il gatto sia nero o bianco, purché acchiappi il topo. E se davvero il Pd meridionale vuol dare seguito ai dichiarati propositi (sennò, siamo ancora a chiacchiere e tabacchiere e’ legnamm…), ha un bel modo per convincerci che fa sul serio: per cominciare, obblighi Renzi a ritirare il vergognoso decreto emesso dal governo precedente, a firma del peggiore ministro di sempre all’Istruzione, tale Carrozza, con il quale si sono condannate a morte le università del Sud, per favorire solo quelle del Nord (in primis quella del ministro Carrozza), grazie a criteri furbescamente scelti. I parlamentari meridionali, di destra e di sinistra, hanno taciuto e colpevolmente consentito; forse, persino scodinzolato.

Se l’hanno fatto per ignoranza, distrazione, incapacità, ora hanno l’occasione di recuperare. Alcuni rettori delle università meridionali hanno protestato, ma sono rimasti soli. Se Emiliano fa sul serio, si rivolga ai rettori, ai parlamentari (e lasci perdere le appartenenze partitiche: qui si tratta del futuro e persino del presente dei nostri giovani, delle loro famiglie): li convochi, li sostenga e li sproni in questa opera di risanamento di un disastro voluto e concepito, raccogliendo i passi già fatti, in questo senso, dai precedenti ministri Gelmini e Profumo (scusate i termini…), proprio da un ministro del Pd! Da un governo presieduto da uno del Pd! Qui Emiliano e gli altri del Pd meridionale devono dimostrare che non sacrificano il Sud all’obbedienza di un partito che vuol fare concorrenza alla Lega, al Nord, ammazzando il futuro del Mezzogiorno (e chissà se la concorrenza alla Lega basta a “giustificare”, si fa per dire, queste azioni. Secondo me le avrebbero fatte comunque). Così capiremo se si sono davvero resi conto di quello che sta succedendo o no.


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