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L’innovazione del Sud arriva nello spazio
18 Apr 2014 07:55

Verrà ripresa la curvatura terrestre e fornirà immagini della Terra così come viene vista dagli astronauti durante i viaggi nello spazio. Tutto pronto per il Progetto Horus III, proposto dall’Associazione Magna Grecia Aerospace, che prevede il lancio di un pallone sonda nella stratosfera terrestre, a una quota compresa tra i 38.000 e i 40.000 metri. Porterà con sé la piccola Sonda Leonardo”, equipaggiata con due videocamere per la registrazione di video e immagini in alta definizione dell’intero volo.

Il pallone sonda sarà dotato anche di un sistema di sensori che permetterà la registrazione dei dati ambientali esterni e interni durante la risalita tra i vari strati atmosferici; i dati verranno registrati su un potente computer di bordo progettato in collaborazione con alcuni componenti dello staff che lavorano ai sistemi della Stazione Spaziale Internazionale. Il ”Polaris Flight Computer” terrà costantemente sotto controllo tutti i sistemi, permettendo inoltre di registrare le coordinate gps anche dove gli altri dispositivi basati su questa tecnologia smetterebbero di funzionare. All’interno del payload saranno collocate tre capsule di Petri, dentro le quali saranno inserite alcune colture di batteri, in modo da studiarne gli effetti dovuti agli stress generati su di essi dalle condizioni critiche cui sono sottoposti durante il volo della sonda.

Il progetto e’ frutto della collaborazione tra l’Università’ Mediterranea di Reggio Calabria, con il Laboratorio di Micromeccanica e Materiali per le Tecnologie Aeronautiche & Aerospaziale (MAAL) diretto dal professor Michele Buonsanti, l’Università’ degli Studi di Messina e il Dipartimento di Scienze dell’I.I.S. ”R. Piria” di Rosarno, a seguito del protocollo d’intesa stipulato tra il dirigente scolastico, professoressa Maria Rosaria Russo e il presidente della Magna Grecia Aerospace, Antonino Brosio. Lo scopo principale del progetto e’ di unificare più ambiti di ricerca scientifica: il primo, con il prof. Tom Bales del M.I.T. di Boston (progetto Ergo Telescope), sui raggi cosmici primari; il secondo, sul comportamento dei microorganismi in condizioni critiche come quelle dello spazio, a cura del Dipartimento di Scienze Biomediche e delle Immagini Morfologiche e Funzionali dell’Università’ di Messina, con il coordinamento dei professori Santi Antonino Delia e Pasqualina Laganà.

Horus III – spiegano i promotori – è finanziato dalla Provincia di Reggio Calabria perché valutato idoneo alla valorizzazione della cultura scientifica tra i giovani studenti del nostro territorio che saranno coinvolti in questo tipo di esperienza“.

A completare il corredo strumentale per la ricerca scientifica, all’interno della sonda sarà presente anche l’unità Ergo per lo studio dei raggi cosmici, l’unica presente al momento in Italia. Essa rientra all’interno del progetto Ergo Telescope del professore Tom Bales del M.I.T di Boston (http://www.ergotelescope.org) avente lo scopo di creare un grande telescopio mondiale che sia in grado di rilevare e studiare i muoni, le particelle di cui si compongono i raggi cosmici.


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