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Uccide il marito e viene assolta. I giudici: “fu legittima difesa”
23 Apr 2014 09:24

“Spero che sia davvero finita”. Così Luciana Cristallo, assolta anche in appello per l’omicidio del marito, accoglie la sentenza piangendo e ricevendo l’abbraccio dei suoi quattro figli. Un omicidio “per legittima difesa”, un omicidio al culmine di una violenta lite con l’ex marito che cercava di strangolarla.

Ora anche i giudici di appello l’hanno assolta confermando la sentenza di primo grado e mettendo un altro punto in una lunga vicenda giudiziaria e umana. La I corte d’assise d’Appello di Roma ha ribadito quanto deciso in primo grado anche per il compagno della Cristallo, Fabrizio Rubini.

Entrambi erano accusati di concorso in omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e occultamento di cadavere (quest’ultimo reato già dichiarato prescritto). Per Luciana Cristallo, al centro di una clamorosa vicenda giudiziaria, oggi è arrivata forse la parola fine ad un incubo che dura da circa dieci anni, ovvero dal 27 gennaio 2004 quando con 12 coltellate, una fatale al cuore, uccise Domenico Bruno, l’ex marito che voleva ammazzarla.

Il corpo dell’uomo venne poi gettato nel Tevere avvolto in un tappeto. Il cadavere fu rinvenuto, circa un mese dopo, sulla spiaggia di Ostia. Luciana e Domenico si conobbero giovanissimi, nel 1982, in Calabria, loro regione di origine e si sposarono. Poi i quattro figli e una storia di liti e violenza domestica, sempre denunciata, che esplode soprattutto quando la donna stanca della situazione chiede la separazione. Una storia di vessazioni che si protrae fino alla sera dell’omicidio: durante una cena “chiarificatrice” tra gli ex coniugi ancora un litigio, la violenza e la donna che reagisce ad un tentativo di strangolamento.

“Legittima difesa”, hanno sentenziato i giudici assolvendo per due gradi di giudizio Luciana Cristallo e Fabrizio Rubini. Per la corte la descrizione che dei fatti come li ha descritti Luciana si prestano ad essere interpretati come legittima difesa nonostante la procura avesse chiesto l’ergastolo.

“E’ importante che la signora Cristallo sia stata assolta dall’accusa di omicidio premeditato ma non c’è da suonare la grancassa”, dice l’avvocato Giovanni Sabbatelli, difensore della donna. “Spero finisca qui e che nessuno ricorra in Cassazione: perché qui non c’è un vincitore, c’è un uomo che è morto, una famiglia dilaniata dal dolore e quattro figli che hanno sofferto seguendo le vicende della madre. I figli – conclude – amavano il padre anche se quanto accadeva con la madre non era da loro condiviso”.

Opposto il parere dell’avvocato Nunzio Raimondi, legale di parte civile per la madre di Bruno, Santina Marinaro, e, dopo la morte di questa, curatore speciale della figlia minore della vittima. “Avevo riposto molta fiducia nell’appello, che credevo, come del resto il pm, fondato, ma la Corte è stata di tutt’altra opinione. Bisogna prenderne atto e rispettare le sentenze, anche quando non sembrano giuste”.


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