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Ad Agrigento l’innovazione è nella raccolta dei rifiuti
13 Apr 2014 07:18

Un’azienda che si occupa di raccolta differenziata, in modo semplice e sociale. “I fratelli Gero e Valerio La Rocca della società Ecoface, che investono e rischiano assieme alla loro famiglia in un momento di così forte crisi, sono espressione della volontà di contribuire concretamente a migliorare la nostra realtà”, a dirlo è Giuseppe Catanzaro, componente del Consiglio direttivo di Confindustria Centro Sicilia e vice presidente di Confindustria Sicilia, che è intervenuto a Ravanusa (Agrigento) al convegno dal titolo “Ecoface: differenziata, risparmio, lavoro.

Il fatto che a Ravanusa, grazie all’impianto di Ecoface, si chiuda la filiera del recupero dei rifiuti mediante il ricorso ad un nuovo modello, più semplice e sociale, di fare la raccolta differenziata – prosegue Catanzaro – consentirà di avvicinarci ai livelli di raccolta richiesti entro il 2015 dall’Unione Europea. Tutto questo riuscendo a coniugare le esigenze produttive con il rispetto dell’ambiente e del territorio circostante”.

Ecoface è un’impresa innovativa – con sede a Campobello di Licata e stabilimento nell’area industriale di Ravanusa – che ha scelto di investire 1,7 milioni di euro su un nuovo modo di differenziare i rifiuti, fornendo alla collettività un servizio integrato rivolto in prima istanza ai Clienti pubblici ma anche ai privati.

L’iniziativa intrapresa da Ecoface – sottolinea Catanzaro – è da apprezzare anche per il valore sociale sotteso, che mira a far crescere il tessuto culturale, oltre che economico, della zona con una previsione a regime di 30 nuovi occupati”.

Proprio con l’attività intrapresa dai fratelli La Rocca – conclude l’esponente di Confindustria – abbiamo potuto sperimentare come le istituzioni pubbliche (IRSAP, IRFIS, Comune di Ravanusa) in sinergia con quelle private (Confidi e Confindustria) abbiano potuto sostenere un giovane imprenditore che ha puntato sull’indotto economico legato ai materiali “secchi” provenienti dalla raccolta differenziata, che saranno trattati ed avviati al riutilizzo all’interno di uno stabilimento che – cosa di assoluto rilievo – si alimenta con energia prodotta da fonte rinnovabile”.


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