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iSud, l’impresa sociale che punta sull’innovazione. Per amore del Meridione
17 Apr 2014 07:32

Qualche anno fa, in pieno furore eroico stuzzicato dal ‘movimentismo’ meridionale che cominciava a diffondersi grazie a nuove pubblicazioni e studi, ma forse soprattutto grazie alla rete, mi capitò per le mani uno studio Save the Children (Atlante dell’infanzia a rischio, Alla ricerca della Giovane Italia 2011) sullo stato dell’infanzia italiana dopo un secolo e mezzo di ‘stato-‘nazione’.

Tralascio i commenti sull’impianto generale dello studio e i suoi risultati, per soffermarmi su un dato semplice: tra gli adolescenti delle regioni del Sud, ad es. la Campania, il 93% dichiara di avere un profilo Facebook, percentuale che è del 71% nel triveneto. Cosa significa per uno che come me da 20 anni progetta sistemi di innovazione, organizzativi, specialmente tecnologici e radicati su internet? Significa che è ora di fare di necessità virtù. Creiamo spazi sociali per questi giovani che non siano solo dei buchi neri perditempo e in cui ci si scorna e ci si fotografa per come non si è, diamo a queste generazioni e alle altre degli strumenti sociali per costruirsi una identità e, perché no, economia, capacità di guadagno e libertà di scelta sul proprio futuro. E’ fin troppo nota e chiacchierata in maniera inconcludente, la tesi per cui i giovani meridionali se hanno opportunità di restare a casa propria creandosi un lavoro da qui non si muovono e riescono anche a sviluppare lavori e aziende di successo, così come spesso fanno da emigrati, ad arricchire terre ed economie altrui.

Degli anni in cui sono stato in prima persona, o dietro le quinte, a tentare di incentivare lo sviluppo dei movimenti meridionalisti, m’è rimasto spesso l’amaro in bocca della poca costruttività, del poco pragmatismo, del chiacchiericcio che resta sempre appeso ad un individualismo becero e autoreferenziale. Occorre che gruppi d’imprenditori e ‘movimentisti’ si compattino su azioni e  progetti che smuovano l’economia, le infrastrutture, la tutela dell’identità culturale (qui occorre complimentarsi per l’ottimo docufilm sponsorizzato dal Pastificio Garofalo ‘Caserta Palace Dream’ che in mezz’ora illustra lo splendore della Reggia vanvitelliana al mondo – https://www.youtube.com/watch?v=tP5nbqA7VsA), il recupero del patrimonio, il riassorbimento nella società civile dei gangli malati, ecc.

Occorre agire peraltro in un ultimo sestennio (2014-2020) di disponibilità di quasi 200 miliardi di euro di fondi Europei che da soli potrebbero aiutarci a sanare le ferite di 154 anni di colonizzazione travestita da amor patrio, di violenza inaudita e ancora sottaciuta, perché c’è anche questo: tra noi sappiamo cosa accadde, ma non c’è uno strumento o una forza che renda le nostre tesi ampiamente riconosciute e che le aiuti a generare un ecosistema favorevole per il rilancio del sud e dei suoi popoli. Non ci sono colpe, c’è solo una tragicomica ed endemica incapacità e mancanza di volontà di organizzarsi in maniera strutturata per obiettivi comunie e concreti di progresso sociale ed economico. Troppi cercano poltrone su cui sedere, troppo pochi pensano a fabbricarle quelle poltrone.

Serve un cambio di paradigma meridionalista, da quello col microfono a quello con la zappa e il cervello in mano a vangare e seminare futuro. Questo fattore ha convinto alcuni di noi, stufi di attese senza meta e senso, a prendere secondo le proprie capacità il toro meridionalista per le corna, creando un’azienda il cui scopo fosse generare un ecosistema favorevole ai giovani e alle loro capacità, competenze e iniziative creative in chiave di progresso personale e sociale. E’ nata così, dall’eroico furore bruniano di due Meridionali iSud.

iSud, come i Sud del mondo, quei luoghi dell’anima vituperati dai media e ricercati da ogni animo umano per un grand tour permanentemente tanto reale quanto disconosciuto, quelli su cui si sputa per invidia e complesso di inferiorità anglosassone, ma che poi sono da millenni la radice per tutte le desinenze di civiltà che questo mondo ha visto. I Sud e l’Oriente, il futuro della crescita SOSTENIBILE (economicamente ed ecologicamente), del progresso scientifico, luoghi e popoli le cui culture foraggiano epistemologicamente prodotti e servizi occidentali d’ogni sorta, ma queste terre non ne beneficiano per la debolezza, inesistenza e inettitudine di una classe dirigente ‘indigena’. Già, in occidente persino le discipline orientali dello spirito vengono mercificate come i formaggi a pasta filata mediterranei danno vita a industrie multinazionali del caseario, eppure oggi quasi si produce più prodotto meridionale falsificato direttamente in paesi terzi di quanto le nostre produzioni esportino verso quei paesi.

Problemi risaputi, ma anche soluzioni mai affrontate seriamente in maniera programmatica e strutturata. iSud nasce con programmi e obiettivi che si sviluppano su quinquenni, e il primo quinquennio è quello di rendere produttivo il tempo sociale passato online, attraverso la commercializzazione delle piccole produzioni artigianali centro-meridionali e un maieutico impulso ai giovani a capitalizzare sulle proprie individuali capacità e competenze.

I-Sud oggi è dunque una precisa idea di impresa sociale, eticamente radicata nell’identità dei Sud. Nonostante la giovane età (nasce a Melfi, non casualmente, a gennaio 2014) iSud è già piattaforma web in fase di sviluppo finale (www.i-sud.it, per un’anteprima del motore di social-commerce visita http://social.i-sud.it), in grado di sfruttare a pieno le nuove tecnologie e metterle a servizio della cultura, delle tradizioni, e dell’economia meridionale.

Il progetto nasce da un’intuizione dell’ing. Giuseppe Sciretta e del Dott. Nicola Christian Rinaldi, due imprenditori dalla storia professionale ricca e variegata che attraversa il campo delle energie rinnovabili e dell’innovazione con una forte impronta internazionale che insieme allo scrittore Pino Aprile furono promotori di un progetto editoriale per il sud anch’esso sulla scia e con la stessa connotazione di I-Sud, ovvero l’amore per una terra afflitta da molti mali esogeni e qualche male endogeno, ma con grande voglia di riscatto, quel riscatto che iSud vuole promuovere e in un certo senso connotare attraverso azioni concrete già in fase di attuazione.

Le attività sul web che sono in procinto di essere lanciate o già lanciate si articolano nelle seguenti aree:

– e-market dedicato alle produzioni autoctone del sud realizzando concretamente un sistema compra sud senza lungaggini; (online Maggio 2014)

– social network dove scambiare idee, progetti, prodotti e iniziative e costruire ecosistemi personali di relazioni sociali e non solo; (online Maggio 2014 – in anteprima la piattaforma in fase di beta testing può essere visitata http://social.i-sud.it)

– creazione di un sistema multi-store per ecommerce in modo che ogni persona che voglia ed abbia opportunità di commercializzare propri(o per conto terzi) prodotti e servizi potrà farlo all’interno del proprio spazio sociale; (online Gennaio 2015)

– creazione e promozione di eventi per il rilancio del turismo attraverso il recupero degli antichi borghi; (prima formazione di giovani meridionali – con borse di studio iSud, le candidature si raccoglieranno sul sito www.i-sud.it – alla summer school della Società Internazionale di Biourbanistica a Luglio 2015 e partecipazione da Febbraio 2014 al Progetto Leo già avviato a Carpineto Romano http://www.edisonstart.it/idee/progetto-leo)

– partecipazione a progetti internazionali di ricerca socio-economica.

I-Sud, però, non è solo una piattaforma virtuale ma un collettore attraverso cui i soggetti che vi operano (tra cui giovani, ma anche numerosi importanti esponenti del mondo della cultura e dell’imprenditoria) può contribuire a dare nuovo slancio alle attività culturali, sociali ed economiche del meridione. Non trascurabile è lo scopo fondante di iSud che vuole essere tessuto connettivo tra movimenti e persone che nel meridionalismo continuano a viaggiare di autoreferenzialità e inconcludenza perché manca la sinergia collettiva, miseramente esposti al divide et impera che mai ci ha abbandonati negli ultimi anni, noi facili vittime quasi consapevoli che queste spaccature non ci portano da nessuna parte.

Ecco solo alcuni esempi dei risultati già raggiunti dal nostro gruppo che oltre alla realizzazione della piattaforma è già riuscito a chiudere accordi con:

ISB (Società Internazionale di Biourbanistica) con cui iSud srl ha sottoscritto un programma d’azione comune per il rilancio degli antichi borghi e la creazione di lavoro col recupero del patrimonio locale;

Gruppo Sidera per il rilancio della logistica meridionale specie quella via mare e nella direzione dei mercati orientali;

EBPC azienda Cinese di import e sostegno alle PMI per l’apertura di sbocchi verso il mercato cinese alle produzioni tipiche e altri prodotti anche ad alto contenuto tecnologico di origine meridionale, con ufficio di rappresentanza e area di stoccaggio e showroom delle produzioni nella zona franca di Shanghai;

Gruppo Sigma per progetti di rafforzamento dell’autosufficienza energetica per le unità produttive e per le comunità locali.

Altri accordi operativi sono in via di definizione per la ricerca applicata (CNR) e creazione nuove imprese mantenendo i cervelli qui dove servono, la distribuzione delle produzioni nei mercati del nord Europa, l’interscambio commerciale verso i paesi africani, l’America Latina e il Medio-oriente, ecc.

Come accennato il nostro impegno si dipana con grande sforzo anche e soprattutto in campo sociale, nel quale ci siamo occupati di dare sostegno alle campagne ambientaliste e per garantire le cure alle vittime della “terra dei fuochi” e attivato sponsorship con importanti premi nazionali e internazionali per la valorizzazione della cultura, letteratura e storia del Sud. Questo solo per citare gli interventi più significativi che, per andare aldilà del chiacchierismo meridionalista, vogliamo attuare dando stimolo a chiunque interagisca con iSud, fermamente abbandonando quella minorità servile che è stata la nostra tomba per 150 e più anni.

Tra i nostri obiettivi più ambiziosi sta sicuramente quello di recuperare la dignità e l’orgoglio di essere noi stessi, di essere figli del Mediterraneo, di integrare la relazione spesso perversa con un’Europa a trazione finanziaria, migliorandola e sanandola con genti e culture ed economie a noi più affini, ad oriente e a sud del mondo. Con i pregi e i difetti che contraddistinguono le nostre regioni e le nostre peculiarità ma sicuramente con la consapevolezza di avere un grandioso passato e un futuro di riscatto che dipende solo da quanto riusciremo a fare rete, amplificando al massimo le nostre grandi potenzialità, unendole in uno sforzo comune e ben direzionato. Per questo vi chiediamo di seguirci, consigliarci, diffondere il più possibile questo messaggio, usare gli strumenti che abbiamo messo in campo a disposizione di tutti, vi chiediamo insomma di lottare insieme a noi. Seguiteci e sosteneteci, iSud come azienda si aprirà presto all’azionariato popolare, iSud l’abbiamo lanciata noi che eravamo stufi, dovete raccoglierla voi come una macchina c’a Madonn da neve ngopp. Prendiamocela sulle spalle e facciamo in modo che ci dia da mangiare a noi e alle generazioni che verranno.

A tutti coloro che ci seguono e ci aiuteranno l’augurio di essere attori protagonisti del rilancio di questa terra “baciata da Dio e stuprata dall’uomo”. Un protagonismo non da ‘microfonati’, ma un protagonismo di progresso sociale ed economico individuale e collettivo.


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