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Gli orti di città al Sud. La sfida di Legambiente
26 Giu 2014 06:46

Coltivare un orto in città? C’è più di un buon motivo per farlo.

Ne sono certi i volontari di Legambiente che, durante lo scorso fine settimana,  sono stati impegnati nella campagna “Orti in Festa”, dedicata all’orticoltura urbana.

Si tratta di buone pratiche – spiegano da Legambiente – per socializzare, per autoprodurre cibo sicuro, di stagione, a km zero, per risparmiare, per non dimenticare saperi contadini e non perdere il rapporto con la terra. Per riqualificare spazi abbandonati, il cui destino è trasformarsi in piccole, bruttissime discariche; per frenare l’avanzata del cemento; per restituire alle periferie colore, bellezza, umanità e, non ultimo, per imparare a organizzare, insieme agli altri, azioni coordinate che rispondano ai bisogni della collettività”.

Per questo e altro ancora gli orti urbani e sociali, in genere spazi demaniali dati in concessione ai cittadini che ne fanno richiesta, sono una pratica sempre più diffusa nelle metropoli europee. Una sfida #green che Legambiente ha raccolto con molte attività già avviate con successo lungo la Penisola.

Il 21 e il 22 giugno scorsi, questi spazi sono rimasti aperti al pubblico che è stato accolto tra lezioni di orticoltura per realizzare un mini orto sul balcone di casa, laboratori per i più piccini, visite guidate agli orti di quartiere, ma anche guerrilla gardening e bombe di semi per neutralizzare il grigiore urbano.

La Campagna di Legambiente ha aderito anche all’Anno Internazionale dell’Agricoltura Familiare, secondo quanto stabilito dalle Nazioni Unite.

OrtoCapitale” della manifestazione nazionale è stata proprio Pontecagnano in provincia di Salerno, dove nell’area del parco archeologico, sono oltre 80 gli orti di città, di 100 metri quadri ciascuno realizzati da Legambiente e affidati ad anziani, e sempre più spesso a giovani. Tra questi spiccano gli orti didattici, veri e propri laboratori destinati alle scuole e ai bambini. “Promuovere e coltivare gli orti – ha affermato Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania – è un atto politico contro il dissesto idrogeologico e il consumo di suolo. Un atto di resistenza per la tutela della #biodiversità per un cibo buono, giusto e legale“.


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