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Il Sud non riesce ad attirare i turisti stranieri. Ecco i dati
16 Giu 2014 09:10

A dispetto del suo enorme capitale culturale, ambientale, eno-gastronomico, il Mezzogiorno non riesce ad attrarre sufficiente domanda turistica: solo il 13,2% dei turisti stranieri sceglie le regioni del Sud per un giro in Italia, il 44,3% preferisce il Nord-Est.

Il dato emerge da un’indagine dell’Ufficio studi della Confcommercio e fotografa il gap che opprime il Meridione, ricco di risorse ”fortemente sottoutilizzate”.

Inefficaci quindi ”le politiche di sviluppo che, puntando esclusivamente sull’industrializzazione dei territori meridionali, hanno trascurato la vocazione naturale del Mezzogiorno alle principali attività terziarie, come il turismo” accusa l’analisi.

Ma anche su altri fronti – pil, occupazione, capitale produttivo, potere d’acquisto – la forbice tra le due parti del Paese si amplia, accentuata dalla crisi.

Il presidente Carlo Sangalli ricorre a una metafora calcistica: ”per segnare il gol della crescita, noi abbiamo bisogno di due punte importantissime e indispensabili: i giovani e il Mezzogiorno. Con queste due punte noi certamente riusciremo a segnare il gol della crescita” ha detto concludendo la ‘due giorni’ dei Giovani imprenditori della Confcommercio a Bari.

”Senza un’inversione di questa tendenza sarà difficile per l’Italia intraprendere un sicuro percorso di ripresa a lungo termine” dice la Confcommercio. I dati tuttavia sono impietosi: Il Pil pro capite del Sud nel 2013 (17.224 euro) scende al 55,2% di quello del Nord-Ovest (32.102) e nel 2015 sarà inferiore al 55%.

Drammatico l’arretramento dell’occupazione: Tra il 1995 e il 2013 al Sud si è ridotta del 5,2%, mentre nel Nord-Ovest è aumentata della stessa percentuale. Sul fronte consumi, per tornare ai livelli precrisi nel Meridione bisognerà attendere il 2029; nel Nord-Ovest serviranno meno di 10 anni.

“Il Sud deve costruire un’offerta turistica suggestiva, attraente realizzando infrastrutture necessarie per trasportare merce e cittadini in maniera più semplice ed efficiente” dice Sangalli convinto che ”le potenzialità di crescita certamente esistono”.

“Ci scontriamo quotidianamente con le difficoltà, e per questo dobbiamo ridurre tutti i vincoli che limitano le imprese, soprattutto quelle dei giovani – ha detto il presidente dei giovani Confcommercio Alessandro Micheli – Dobbiamo colmare il gap e dobbiamo farlo da oggi, partendo dal Sud”.


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