';

La nuova politica che serve al Sud
20 Giu 2014 08:33

C’è una certa resistenza di una vecchia generazione di uomini e donne appartenenti ad una politica che ha un linguaggio e sistemi ormai obsoleti, che continua a battere cassa e ad avere un certo piglio sull’elettorato calabrese.

Sarà che questo elettorato è rimasto in gran parte composto da over 50, che la maggior parte dei giovani tra 18 e 30 anni sono andati via e non tornano neppure per votare, saranno tutti questi fattori messi insieme ma nonostante ciò qualcosa di nuovo è accaduto nelle recenti elezioni amministrative che si sono svolte in Calabria.

Non sono riuscita a seguire proprio tutte le campagne elettorali, ma tre in particolare le ho seguite con una certa emozione e attenzione: Diamante, Belvedere, San Basile e Rende. Quattro comuni della provincia di Cosenza, tutti piccoli tranne uno, tutte fortezze di quella politica che dice di cambiare questo Paese, ma che fa molta fatica a cambiare se stessa.

Ma cosa è successo? A Diamante, un gruppo di giovani, guidati da Antonio Cauteruccio, da diversi anni impegnati per sensibilizzare la comunità locale sui problemi e le insolvenze della vecchia amministrazione comunale, ha lottato con grande dignità e ha ottenuto un posto in consiglio comunale e sono certa che faranno un ottimo lavoro per il proprio paese e alla prossima tornata elettorale ci sarà finalmente quel cambio generazionale e mentale tanto atteso.

Il Movimento per una Diamante Migliore non è un caso isolato, il tentativo di dare spazio alla generazione dei 30enni che hanno deciso di impegnarsi per la propria terra è stato fatto anche a Belvedere e adesso attendiamo che la giovane Francesca Ugolino, la più votata della sua lista, prenda quell’unico seggio conquistato al posto del candidato a Sindaco, molto più in là nel tempo e nei metodi, in consiglio comunale…e non perché sia più giovane , ma perchè alla sua prima esperienza di campagna elettorale ha saputo farsi conoscere, dialogare con la sua gente e conquistarne la fiducia…ciò vuol dire che merita uno spazio nell’amministrazione comunale, merita di farsi le ossa e fare esperienza.

A San Basile, invece, continua a vincere il giovane Vincenzo Tamburi, che in quel PD calabrese un po’ sbattuto e poco coerente, rappresenta la generazione che vuol davvero cambiare la politica in meglio per restituirla ai cittadini. E poi c’è Rende, roccaforte per decenni di un potere di centro sinistra diventato qualcosa di sinistro che assomigliava più ad un regime feudale che ad una amministrazione comunale.

Il Comune di Rende viene commissariato lo scorso anno per mafia, la campagna elettorale vede tra i protagonisti due outsider : il movimento 5 stelle e il movimento guidato da Massimiliano De Rose che rappresenta tanti cittadini fuggiti dai partiti di centro sinistra nei quali non si riconosce più.

E tra le liste civiche, si presenta la lista Cittadini in Comune che raggruppa giovani professionisti, docenti universitari, rappresentanti di associazioni vicine alla gente e ottiene un buon risultato con la promessa di continuare questa esperienza per farla diventare un progetto politico in grado di rigenerare i vecchi partiti e restituire dignità politica ai cittadini calabresi troppo spesso considerati solo merce di scambio di voti e promesse mai mantenute.

Un processo di svolta è iniziato, certo siamo ancora lontani da quel cambiamento tanto sospirato da noi calabresi quanto oculatamente evitato ogni qual volta ci si è presentata l’opportunità di invertire la tendenza.

Probabilmente non siamo tipi da rivoluzioni improvvise e sconvolgenti, ma finalmente un processo verso il cambiamento è iniziato perché i giovani ci siamo stufati di essere considerati eterni allievi di chi la politica la pratica da decenni, ci siamo stufati di sentire un linguaggio che non è il nostro e siamo più pronti a mettere in gioco noi stessi e le nostre competenze per costruire una nuova politica accanto ad una nuova economia che con il movimento delle startup, degli spazi di coworking, degli incubatori e acceleratori di impresa sta nascendo anche qui, in questo profondo Sud che tutti dimenticano di raccontare.

www.annalauraorrico.it


Dalla stessa categoria

Lascia un commento