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Per rilanciare il Sud occorre combattere il crimine organizzato
22 Lug 2014 06:10

Massima trasparenza della pubblica amministrazione e tolleranza zero contro criminalità organizzata e corruzione. Da questi punti fermi occorre ripartire per il rilancio del Sud.

La trasparenza e le semplificazioni della PA, la lotta alla corruzione e alle associazioni criminali sono strumenti necessari se si vuole rilanciare lavoro e imprese nei nostri territori.

La parte debole della popolazione del Mezzogiorno vorrebbe nelle istituzioni un alleato contro i violenti, i corruttori e chiunque si appropri di risorse comuni, purtroppo le risposte sono flebili.

Si dovrà, pertanto, lavorare responsabilmente e con grande efficacia per la diffusione capillare della cultura della legalità e per recidere con forza legami o sospetti di collusione di alcuni rappresentanti politici con la criminalità organizzata (e non solo).

La degenerazione dei nostri territori è incominciata con la degenerazione dei valori su cui si fonda la civile convivenza.

Siamo arrivati al punto di non veder più differenza tra coloro che sono criminali e coloro che non lo sono affatto. Al Sud arriva una ingente quantità di denaro, soldi che il Mezzogiorno non spende o spende male a causa della corruzione e del crimine organizzato dilaganti.

Tutto questo grida giustizia. Ritengo che ormai sia improrogabile cominciare a dare risposte efficaci e soprattutto lanciare un messaggio culturale ai cittadini delusi: chi denuncia va tutelato ed indicato come esempio positivo da seguire.

La riforma dei meccanismi di lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata non è più prorogabile perché oltre a cambiare un inefficace sistema giuridico-politico darebbe inizio anche ad un vero e proprio processo culturale di rinascita morale.

Noi come addetti ai lavori abbiamo il dovere di non indietreggiare di un millimetro rispetto alle riforme ed alle battaglie culturali necessarie.

Se il Sud risorge, può rimettere in moto tutto il Paese.


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