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Ecco perché sarebbe un errore la responsabilità civile (diretta) dei magistrati
01 Lug 2014 06:58

Parliamo di responsabilità civile (diretta) dei magistrati. Facciamolo in modo semplice, comprensibile a tutti.

Esempio 1. – Sono un pubblico ministero. Tizio è tossicodipendente. Fermato e controllato dalla Polizia, viene trovato in possesso di 10 dosi di eroina. A verbale dirà che a fornirgli la sostanza è stato Caio, che Caio è il suo fornitore abituale, che per ogni dose pretende € 50,00, che lui paga vendendo per Caio le ulteriori dosi di eroina.

Chiedo, ed ottengo dal Giudice, che Caio, già più volte condannato per reati in materia di stupefacenti, venga sottoposto a custodia cautelare in carcere.

Al processo, però, Tizio ritratta le accuse; afferma che le sue dichiarazioni gli furono estorte dalla Polizia o che comunque si è inventato tutto: Caio non gli aveva mai venduto quelle dosi, né mai lo aveva fatto in passato.

Vere o non vere che siano le sue affermazioni, il Giudice del processo non può tenere in considerazione le dichiarazioni rese alla Polizia da Tizio.

Quelle dichiarazioni semplicemente non sono mai esistite. Per il Giudice del processo conta solo il fatto che nei confronti di Caio non vi sono prove, e dovrà assolverlo e liberarlo.

Caio, a quel punto, chiederà i danni direttamente al PM ed al Giudice che lo misero ingiustamente in galera. Quasi sicuramente Caio perderà la causa, ma intanto il PM ed il Giudice dovranno trovarsi un avvocato, affrontare un processo e così via.

Cosa accadrà, in futuro, quando un altro Tizio accuserà Caio di cessione di stupefacenti?

Esempio 2 – Sono giudice del lavoro. Devo decidere se il licenziamento irrogato da una multinazionale nei confronti di un dipendente sia giusto oppure no. Nel decidere so che uno dei due potrebbe farmi causa direttamente.

A chi darò ragione? Questi sono solo esempi banali. Dovrei aggiungere che la scienza giuridica non è una scienza esatta e certamente lo è molto meno delle altre. Il diritto si nutre esclusivamente delle parole delle leggi, non delle leggi della natura.

Già è difficile riuscire a intendersi sul senso delle parole in generale, figurarsi quando si tratta di parole trasformate in legge. La responsabilità civile dei magistrati in Italia esiste già. Solo che oggi può essere fatta valere chiamando in causa lo Stato e non direttamente il magistrato.

Sarà poi lo Stato a rivalersi nei confronti del Magistrato in caso di soccombenza. Se da domani dovesse essere consentito citare direttamente in giudizio il magistrato, basterebbe leggere gli esempi (banalissimi) sopra riportati per capire quanto possa essere irrazionale una soluzione del genere.

Del resto la “ragione” non va molto di moda di questi tempi (ammesso che lo sia mai stata in questo Paese).


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