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I cinesi vogliono comprare Termini Imerese
21 Ago 2014 07:49

La visita del premier Matteo Renzi, a Termini Imerese, la settimana scorsa, ha riacceso la speranze di 1.200 tute blu delle Fiat e dell’indotto in cig in deroga fino al 31 dicembre. L’ipotesi sul piatto sono i cinesi della Brilliance, legati a Bmw da una joint venture, disposti a investire in Italia.

La Brilliance produce non solo in Oriente alcuni modelli del colosso tedesco, ma anche in Egitto dove, per il mercato asiatico, costruisce la Brilliance Galena. Secondo fonti sindacali, alla vigilia di ferragosto, Matteo Renzi, a Termini Imerese, avrebbe assicurato che la casa automobilistica ha già pronto un piano industriale per la produzione di macchine, che potrebbe riassorbire, nel caso in cui optassero per lo stabilimento siciliano, circa 600 operai: poco più della metà in cig.

Sul piatto per il rilancio del polo industriale, che vanta manodopera specializzata, ci sono circa 350 milioni di euro, soldi pubblici in parte a carico dello Stato e in parte delle Regione. Finora le proposte al vaglio di Invitalia, l’agenzia tecnica del ministero dello Sviluppo economico, sono tre: quella di Grifa (Gruppo italiano fabbrica), che ha da poco proceduto a un aumento di capitale da 100 milioni di euro e dice di essere pronta a produrre auto ibride ed elettriche con un investimento di 350 milioni di euro, ricollocando altri 450 operai; quella di Mossi & Ghidolfi, che intende costruire una raffineria per la produzione di biodiesel di seconda generazione. Infine c’è la proposta di Landi Renzo, società specializzata nella produzione dei componenti e sistemi di alimentazione a miscelatore e a iniezione per motori a gpl e metano, che punta a costruire un impianto per la riconversione di autobus pubblici.

I sindacati “al netto di proclami e annunci” chiedono al governo di fare presto: il 16 ottobre il primo ministro cinese sarà in Italia per firmare accordi commerciali. E il 14 ottobre, in assenza di soluzioni industriali, Fiat potrebbe far partire le prime lettere di licenziamento. “Renzi – dice il segretario regionale della Fiom Roberto Mastrosimone – con buona pace di chi parla di riconversione industriale, ha detto chiaramente che non produrre auto a Termini Imerese sarebbe una sconfitta per tutti e ha assicurato che Fiat è anche pronta a sfatare il mito del monopolio nel settore dell’automotive della famiglia Agnelli in Italia e di cedere anche a costo zero la fabbrica siciliana a costruttori stranieri“.


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