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Il grido di dolore di Pozzallo, soffocata dall’emergenza migranti. “Siamo allo stremo”
29 Ago 2014 07:32

Pozzallo è allo stremo. Non ce la fa più“. É lo sfogo del sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna, dopo la protesta di ieri, di fronte al municipio, di 32 minori che si sono rifiutati di trasferirsi dai locali della canonica della Chiesa del Santissimo Rosario (dove sono ospiti da mesi), nei locali del Palazzetto dello Sport dove si trovano già altri minori, di nazionalità differente. Ed é proprio questo il motivo per cui i giovani africani non hanno voluto lasciare i locali della canonica, per non condividere il proprio spazio vitale con gli egiziani.

“Io, il mio staff, chi gestisce il cpa di Pozzallo, siamo stanchi di dover fare i conti, continuamente, con situazioni come quelle di oggi – afferma il sindaco – Noi facciamo di tutto per farli sentire a casa propria, per non fargli mancare nulla e poi reagiscono così di fronte a una mia decisione? Che non è stata presa per fare un dispetto a qualcuno, ma solo perché era necessario“. E aggiunge: “Tra non molto riprenderanno le attività di catechismo, le lezioni del coro e quei locali servono“.

Per evitare ancora disordini, il sindaco ha deciso, per questa volta, di accontentarli, almeno per un altro po’ di tempo. “Ma prima o poi dovremo spostarli da lì anche se – continua amareggiato – sono mesi che io e il mio capo di gabinetto cerchiamo una soluzione per questi ragazzi, chiamando tutti i centri della Sicilia e dell’Italia e la risposta è sempre uguale: nessuno ha posti disponibili. Nemmeno noi, per non parlare poi del fatto che tutte le energie della mia amministrazione si stanno concentrando solo e soltanto sul fenomeno immigrazione, e una città non é fatta solo di questo, ci sono altri problemi da affrontare che sto trascurando per quest’emergenza che non è più emergenza, ma ormai ordinaria amministrazione e non me lo posso permettere“.


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