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Salviamo la Puglia dall’assalto degli speculatori
20 Set 2014 05:02

La Puglia fa gola. Gira e tira.

Ci mettiamo il gasdotto nel posto più bello, le trivelliamo il suo mare, le piazziamo un bel resort in un uliveto millenario tra i più suggestivi.

E magari le tiriamo un altro po’ di carbone, le aumentiamo il petrolio e sull’Ilva, troppo complicata, poi vediamo.

Troppe mani si stanno allungando sulla Puglia.

Mentre noi, in questi anni, abbiamo imparato a valorizzare l’ambiente e il territorio come la nostra unica risorsa per costruire sviluppo senza distruggere le radici.

Queste primarie sono come un bivio. Tra un sud che decide e un sud che, come al solito, si fa decidere.

Tra un sud che cammina in piedi e uno che si mette in vendita. Se volete tra futuro e passato.

Interessi generali o interessi forti. Sviluppo ecosostenibile e solidale o sviluppo predatorio.

Non poco. Occhio che non è una partita come le altre.

Contano quello che si dice ma anche gli omissis, quello che non si dice.

Ecco.


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