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A Catania il centro oncologico all’avanguardia non si farà (video)
05 Set 2014 08:13

25621906_effetti-ed-utilizzo-0Il centro oncologico all’avanguardia che doveva essere realizzato a Catania non si farà. La denuncia attraverso le parole di Giuseppe Scuderi, presidente di Apindustrie che con rammarico sottolinea comela lentezza delle procedure amministrative regionali”  sia la causa principale del ritardo. “Il risultato – prosegue – è che ingenti somme, nell’ordine di qualche miliardo di euro, come accertato di recente dal Comitato di sorveglianza Comunità – Regione, vengono restituite inutilizzate a Bruxelles.”

Un vero peccato per il Sud Italia che vede sfumare la realizzazione di una struttura unica nel suo genere in grado di curare migliaia di pazienti l’anno, malati di cancro, grazie alla terapia adronica, meglio conosciuta come protonterapia. Questa tecnica, altamente innovativa, non solo è in grado di produrre risultati superiori rispetto a quelli dei metodi tradizionali ma è anche in grado di ridurre gli effetti collaterali, migliorando la qualità della vita e dando speranza a quanti lottano ogni giorno con la malattia.

“Il Proton Therapy Centre – hanno riferito gli addetti ai lavori  si avvale di un acceleratore di particelle (sincrotrone) che ‘spara’ protoni o ioni contro i tumori”. Il progetto realizzato dai ricercatori dell’Istituto Nazionale di Fisica nucleare di Catania “sarebbe in grado di offrire un livello di precisione maggiore rispetto alla radioterapia tradizionale”. Secondo stime ogni anno sono 365 mila i nuovi casi di tumore e di questi almeno il 10% si potrebbe curare a Catania con la protonterapia.

Per Scuderi “è inammissibile che la gara per la realizzazione del Centro di Protonterapia – 112 mln ai quali la Regione avrebbe dovuto concorrere per soli 10 Milioni, di cui solo 5 impegnati sia stata definitivamente abbandonata”. La colpa, secondo lo stesso,  è da attribuire all’assessore Borsellino che, in un primo tempo, avrebbe dato parere favorevole al progetto ma che ora, sembra non voglia più andare avanti. E questo a causa del disinteresse da parte delle imprese. Questa teoria per Scuderi non è attendibile dato che il manifestato disinteresse da parte delle aziende è dovuto esclusivamente a una richiesta di fidejussione per l’intero importo. Una procedura non prevista da nessuna norma di legge sugli appalti.

Sta di fatto che “il Centro avrebbe evitato i continui viaggi della speranza a tanti malati che, invece, sono costretti a costose cure in altre regioni con gravi riflessi sul bilancio della sanità regionale, che paga già oltre 200 mln l’anno per cure prestate al nord.


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