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I cantieri di cittadinanza per chi non ha mai avuto un lavoro
07 Ott 2014 05:28

Lavoro minimo di Cittadinanza e Cantieri di Cittadinanza. È quello che prevede il recentissimo protocollo d’intesa siglato presso il Comune di Barletta, tra Regione Puglia ed i comuni di Barletta-Andria-Trani con le sigle sindacali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl.

«La firma del protocollo d’intesa – dichiara il consigliere regionale Filippo Caracciologiunge grazie al mio impegno personale. Ho evidenziato la necessità di stimolare l’adesione di tutte le amministrazioni comunali del territorio per dare segno della coesione territoriale rispetto ad un tema sentito qual è quello del lavoro».

Effettivamente, il protocollo pare offrire risposte concrete alla cittadinanza in funzione della situazione socio-economica critica che il Paese e la Regione sta attraversando: «Coloro che rientreranno nel programma dei cantieri di cittadinanza – aggiunge Caracciolo – riceveranno un compenso mensile di 590 euro per la durata di sei mesi, con la possibilità di rinnovo di altri sei mesi a cui si aggiunge la formazione e successivamente i contratti di tirocinio, sino ad arrivare all’affidamento diretto di questi lavoratori».

I cantieri di cittadinanza sono rivolti a chi non ha mai avuto un lavoro, a chi lo ha perso e a chi non beneficia di ammortizzatori sociali, con priorità per le persone in condizioni di particolare fragilità sociale già in carico ai servizi sociali e per le quali, con l’eventuale supporto del terzo settore, si prevede l’elaborazione di progetti di inserimento socio-lavorativo sotto forma di cantiere di lavoro; un progetto che – come spiegato in conferenza – viaggerà di pari passo con il lavoro minimo di cittadinanza, quello rivolto ai cassintegrati e che prevede il diretto coinvolgimento dei comuni nei processi di ricollocazione dei lavoratori inseriti nella banca dei percettori di ammortizzatori sociali, anche in deroga.

I cittadini devono recuperare fiducia nelle Istituzioni. E’ l’altro obiettivo del nuovissimo protocollo che è stato espresso nelle dichiarazioni conclusive di Caracciolo, che ha promesso ribadendo “ nuove opportunità e risposte concrete, per dare un taglio netto all’assistenzialismo”.


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