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La bella politica parte da noi
20 Nov 2014 06:25

Sabato 8 novembre ho rivissuto una vecchia sensazione, quell’energia e quella speranza che prendono corpo nell’ascoltare le storie di persone, associazioni, movimenti, progetti realizzati da cittadini che fanno politica e contemporaneamente hanno quasi paura a dirlo.

A Salerno, grazie alla Fondazione Angelo Vassallo e all’impegno di Dario, fratello del sindaco ucciso dalla camorra, ci siamo ritrovati in 50, seduti intorno ad un tavolo, tutti del sud o quasi, con tanti dubbi, ma tutti guidati da una sola ragione : fare qualcosa, insieme, per riprenderci in mano il presente, le istituzioni e i territori che viviamo.

Di cosa abbiamo parlato? Della terra dei fuochi e di come i comitati dei cittadini si stiano battendo per restituire dignità alla propria comunità e per non permettere che quello scempio sui rifiuti continui … la battaglia è dura perché l’indifferenza in Italia su questo problema è troppo radicata, perché le terre oppresse dai rifiuti (e potrei citare diverse similitudini tra territori calabresi altamente inquinati e la terra dei fuochi) celano interessi mafiosi e criminali che appartengono ad una economia più potente delle istituzioni ( quando non è nelle istituzioni…).

Abbiamo parlato di come l’associazionismo porti alla bella politica, delle sfide che da Carovigno a Casalnuovo, passando per Ostuni, si possono affrontare a testa alta e raccogliendo buoni risultati. E’ facile toccare con mano quante opportunità, persino di lavoro, riescano a generare associazioni e persone che decidono di impegnarsi condividendo un obiettivo.

A Casalnuovo, Massimo Pelliccia e Giuseppe Crispo (entrambi trentenni) hanno creato una serie di laboratori per trasferire l’esperienza artigiana del territorio ai giovani. Così è nata una scuola dove artigiani di esperienza trasferiscono la propria arte, a costo zero, alle giovani generazioni che così trovano lavoro nelle grandi aziende italiane … perché l’artigianato, è una risorsa che stiamo perdendo, ignorando il fatto che è il punto forte della nostra economia. Per frequentare questa “scuola” a Casalnuovo, i ragazzi fanno la fila e  ci si sta organizzando per fare ancora di più.

Non è forse politica quella che fanno Massimo e Giuseppe a Casalnuovo con questo modello che valorizza la cultura del territorio e crea opportunità di lavoro, e se lo è di certo non è fatta con i grandi finanziamenti che hanno drogato il Sud, non è fatta di raccomandazioni, è fatta di persone che hanno deciso di essere e attuare il cambiamento … senza aspettare più nulla dall’alto.

Qualcuno nel suo dialogare ha affermato con rabbia che non si tratta di bella o buona politica, ma di dover riprendersi la politica, una parola alla quale hanno tolto dignità perché oggi è solo sinonimo di corruzione e malaffare.

La politica può ritornare ad essere bella, e nessuno di coloro che operano oggi in politica può, da solo, recuperare il vero senso della politica. La politica, quella che vediamo solo nelle campagne elettorali con tante segreterie e punti di incontro sparsi per la città e che dopo il voto sparisce come a voler dire : ora io sarò nel palazzo, e non ho alcun interesse a mantenere contatti con voi. La politica, quella che non fa mai qualcosa di veramente utile ai cittadini, quella che i giovani li fa entrare solo se si prestano ad essere burattini; quella politica che cerca solo di preservare se stessa, quella che non include la partecipazione di nessuno, quella che si chiude nei salotti e puzza di muffa cercando di profumare quando richiama al diritto/dovere di voto i suoi “schiavi”.

Questa politica non cambierà mai, perché nel cambiamento non trova alcun vantaggio e noi che stiamo a lamentarci puntualmente,  non capiamo che l’arma del cambiamento è dentro di noi, nel nostro impegno quotidiano nelle associazioni, nella scuola, nello svolgimento del nostro lavoro senza cedere alle sirene di promesse e compromessi che mai saranno rispettati.

Blog: www.annalauraorrico.it


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