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Il romanzo che racconta il Sud prima dei tentacoli della cattiveria
23 Nov 2014 08:10

La straordinaria capacità dell’essere umano di stupirsi ancora dinanzi alla semplicità e alla maestosa singolarità della natura; un elogio all’attesa che, se fosse il pendolo di Shopenhauer, si distaccherebbe dai concetti di desiderio e di noia per aspettare che ‘venga il vento ad accarezzare i capelli e a sussurrare qualcosa’.

E’ così che è fatta la vita dei personaggi  di “Aspettando il vento”, l’incantevole graphicnovel che, attraverso la potenza espressiva dei disegni e l’immediatezza dei dialoghi, racconta con leggiadria la storia di Arturo, un bambino esploratore, che si è appena trasferito insieme alla sua famiglia a Serranova, in provincia di Brindisi.

Centoundici pagine pubblicate da BeccoGiallo Edizioni 2014 per immergersi a capofitto tra testi di Francesco Niccolini e Luigi D’Elia, e i disegni di Simone Cortesi.

Nato da uno spettacolo teatrale della compagnia Thalassia che a sua volta ha preso spunto dai racconti di Giulietta, figlia di Luigi (uno dei due autori), che esprime nella bellezza della sua età quelli che potrebbero essere i pensieri e le azioni di Arturo, nella splendida cornice di Torre Guaceto, terra del Sud e suo pane quotidiano condiviso con  gli altri due protagonisti, Caterina e Andrea:  una storia fatta di sogni, fantasia e ingenuità, come frutto di un  paesaggio selvaggio, tutto boschi e macchia mediterranea.

Un gioco fantasioso di parole e immagini che rimanda alla magia di una fiaba, o semplicemente alla realtà del  Sud Italia prima che ‘i tentacoli della cattiveria umana invadessero un’area naturale, tanto bella quanto un luogo incantato’.


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