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Beni culturali, ecco i nove cantieri di Napoli
23 Dic 2014 05:59

Con 9 interventi finanziati per 91.308.000 euro nell’ambito dei ‘Grandi restauri‘ la Campania ‘è un esempio per le altre regioni italiane’: lo ha detto il segretario generale del Mibact, Antonia Pasqua Recchia, illustrando con tutti i soprintendenti coinvolti (Fabrizio Vona, Giorgio Cozzolino, Teresa Elena Cinquantaquattro, Salvatore Buonomo) lo stato dei progetti in corso che si stanno realizzando con risorse europee riguardanti il ‘Programma operativo interregionale Poin-Attrattori culturali, naturali e turismo’ e definendo il risultato ‘una buona pratica complessiva‘.
Nove i siti dove sono aperti i cantieri: a Napoli, Palazzo Reale 33 milioni di euro, fine dei lavori dicembre 2016), il Real Bosco di Capodimonte (10 milioni e 700 mila), il MANN – Museo archeologico nazionale (3 milioni 3 e 200mila, più cinque dai fondi ordinari), il Museo e Certosa di S. Martino (4milioni 750) Castel S. Elmo (3 milioni 750), il Museo Duca di Martina – Villa Floridiana (5 milioni), il Museo Nazionale di Capodimonte (7 milioni); a Caserta, la Reggia di Caserta (21 milioni) e la Reggia di Carditello (3 milioni).
Gli ultimi interventi consistenti risalivano agli anni Novanta – ha spiegato Gregorio Angelini, direttore regionale BPOC della Campania – Era quindi assolutamente necessario contrastare il degrado che ha causato danni e rischi, in particolare per la Reggia di Caserta. Progettazioni realizzate quasi interamente dai funzionari del Ministero in tempi rapidissimi nonostante gli inevitabili ricorsi, tutti vinti sulle richieste di sospensiva al Tar con massima trasparenza degli appalti: sono risultati che dimostrano le capacità tecniche e amministrative del personale del Ministero. Oggi i cantieri di Napoli e Caserta sono tutti attivi, i lavori procedono speditamente, diversi cantieri sono già a regime e occupano centinaia di lavoratori. Una significativa dimostrazione di una verità spesso oggi ignorata in Italia: la cultura è lavoro”.
Nel dettaglio, Palazzo Reale di Napoli, attualmente nascosto dalle impalcature, dovrebbe tornare visibile nel lato della piazza nella seconda metà del 2015. I lavori sono previsti anche nelle Scuderie , che si vogliono trasformare in un centro di accoglienza con installazioni e reperti. Per l’Archeologico si lavora alle sezioni epigrafica ed egizia, – quest’ultima avrà un allestimento tematico – e all’fficientamento energetico. Anche la nuova illuminazione di Sant’Elmo porterà a un risparmio del 70%.

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