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L’ascensore crollato all’ospedale di Locri
26 Feb 2015 08:29

Interrogazione al Ministro della salute. — Per sapere – premesso che:

in data 9 febbraio 2015, presso l’Ospedale Civile di Locri (Reggio Calabria) è precipitato, all’altezza del primo piano, un ascensore con all’interno due operatori del personale medico, a causa di un cedimento del cavo di acciaio;

i due operatori non hanno subito gravi lesioni, ma sono stati ricoverati in stato di shock.

Se il cavo si fosse rotto ai piani più alti le conseguenze sarebbero state certamente più gravi e drammatiche;
già nel 2014 un caso analogo aveva interessato gli ascensori del medesimo ospedale, quando una donna in condizioni critiche è rimasta per ore su una barella al pronto soccorso, in attesa di essere trasferita con urgenza al quinto piano, a causa di un blocco degli ascensori, il terzo blocco in appena un mese;

attualmente, oltre all’ascensore precipitato, anche l’altro ascensore presente nella struttura è fermo in attesa di una riparazione che si aspetta da mesi, sembra perciò che per raggiungere il quinto e ultimo piano si debbano fare le scale;

da articoli di giornali locali si apprende che lo stato dell’ospedale di Locri versa in una situazione di degrado anche su altri fronti: mancanza di cotone e siringhe e stato di usura dei macchinari ospedalieri;

le stesse segreterie Cgil Rc-Locri e Fp Cgil Rc-Locri – come riporta un articolo del Corriere locride del 10 febbraio 2015 – ha denunciato che «quanto accaduto non trova alcuna giustificazione. Si tratta di un incidente che poteva avere ripercussioni ancora più gravi ed è solo la punta di un iceberg: una struttura che sta crollando, che è al collasso tra mancanza di personale, assenza di programmazione e carenza di attrezzature mediche.

Un nosocomio, le cui criticità sono state più volte denunciate dalla CGIL, in cui i livelli di Pronto soccorso sono ai minimi storici; in cui lo smantellamento di interi reparti sta proseguendo senza sosta. Un ospedale che non riesce a rispondere ai bisogni di cento mila utenti in un territorio in cui le distanze geografiche tra aree interne e Locri sono un’altra enorme problematica per i cittadini –:

se il Ministro interrogato sia al corrente degli episodi sopra citati e se l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario possa aver cagionato un ridimensionamento delle risorse tale da mettere a repentaglio l’incolumità dei degenti calabresi.


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