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La biblioteca dei volontari napoletani che amano leggere (video)
14 Apr 2015 07:54

Si chiama ALT ed è l’associazione Lettori Torresi (Torre del Greco, Napoli), sodalizio culturale che si occupa di letteratura, fumetto e scrittura. Nato nel 2012, nel giro di due anni è riuscito a dare vita a una serie di attività che l’hanno reso una realtà culturale vivace e  apprezzata. “Il nostro servizio principale è la Biblioteca – spiegano i promotori – di cui i soci possono  usufruire scegliendo tra più di 500 titoli; non mancano inoltre le presentazioni di  libri e fumetti di  ultima uscita, spesso arricchite da mostre e reading sul tema. Grande attenzione è dedicata anche alla scrittura grazie ai giochi della domenica e, soprattutto, ai laboratori di storytelling per principianti che portiamo avanti periodicamente”.

Il 30 aprile ALT parteciperà anche a una notte speciale, La Notte del Lavoro Narrato. Un momento in cui in varie parti d’Italia e d’Europa si parlerà di lavoro, stando insieme e condividendo le proprie esperienze.

In un territorio culturalmente dormiente e tendente alla mortificazione – spiega una socia di ALT, Maria Clara Esposito -, abbiamo messo su una piccola biblioteca, in continua espansione, e un gruppo di lavoro che organizza presentazioni di libri, mostrereading, eventi teatrali e musicali e, recentemente, anche piccoli progetti editoriali autoprodotti. Abbiamo dovuto imparare a trovare il modo di pagare un affitto, la bolletta della luce, la libreria nuova per le nuove donazioni; abbiamo imparato anche che per essere felici, per fare quello che ami e per stare con chi ami, devi necessariamente prenderti un sacco di responsabilità; abbiamo imparato che se certe cose non le fai trovando la maniera di divertirti, veramente non ha senso neanche alzarsi la mattina; abbiamo imparato che se vuoi una cosa, il più delle volte te la devi costruire con le mani tue. Quando c’è arrivato l’invito a partecipare alla Notte del Lavoro Narrato, non solo come persone, ma anche come realtà collettiva, ci siamo sentiti in diritto e in dovere di accettare l’invito. L’augurio, per quella sera, è di riuscire a parlare di lavoro, come sinonimo di futuro, di felicità, e di riuscire a trasformare la frustrazione e l’ansia, che facilmente assale chi oggi si confronta col mondo del lavoro, in forza propulsiva, trainante, la stessa che ci ha guidato fin qui e che è l’unica, a nostro avviso, capace finalmente di schiacciare la crisi e l’immobilità, prima che ci annienti”.


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