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L’#energia? Arriva dagli #agrumi. Ecco il progetto dell’Università di Catania. #IlSudcheInnova
04 Giu 2015 04:39

Si tratta di un primo e significativo passo verso un corretto e biosostenibile metodo per trattare gli scarti delle produzioni industriali. Il ‘pastazzo’ degli agrumi si trasforma in energia. Ora è possibile grazie all’impianto pilota inaugurato nell’Azienda Agraria Sperimentale dell’Università degli Studi di Catania. “Il progetto – hanno spiegato i promotori durante la conferenza stampa di presentazione – nasce proprio con l’intento di venire incontro alle esigenze manifestate dai principali attori della filiera agrumicola riuniti all’interno del Distretto Agrumi di Sicilia ed è stato avviato nel 2014 grazie al finanziamento non condizionato della The Coca-Cola Foundation e al lavoro del Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente (Di3A) dell’Università di Catania insieme alla Cooperativa Empedocle, che hanno avuto il compito di individuare i processi industriali più adatti per il riutilizzo del ‘pastazzo’”.

Nel 2013 la The Coca-Cola Foundation, associazione no profit della multinazionale di Atlanta, ha deciso di finanziare il “Progetto di ricerca industriale sul pastazzo di agrumi” proposto dal Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia. In questo progetto-pilota sono impegnati anche la Cooperativa Empedocle, società specializzata nella produzione di energie alternative e l’Università di Catania (Dipartimento di Gestione dei Sistemi Agroalimentari e Ambientali, Di.Ge.Sa.), sottoscrittrice del Patto di Sviluppo del Distretto.

L’obiettivo della ricerca – hanno spiegato i promotori – è individuare processi industriali per l’utilizzo come sottoprodotto del pastazzo e sottrarlo al destino di rifiuto, ottimizzare l’utilizzo del sottoprodotto in processi bioenergetici in modo da trasformare un fattore di rischio economico e legale in una opportunità economica per la filiera. Questo progetto di ricerca opera una rivisitazione di tutto il processo di vita del pastazzo dalla sua produzione a tutti i suoi usi finali e comprende la progettazione, costruzione e gestione di un impianto dimostrativo di piccole dimensioni, di proprietà del Distretto produttivo Agrumi di Sicilia, dove sperimentare e dimostrare il processi agro energetici più adatti alla filiera e disseminarne i risultati raggiunti. L’impianto dimostrativo rappresenterà una piattaforma tecnologica, sulla quale il Distretto Agrumi potrà avviare collaborazioni con università e istituti di ricerca e, in particolare, con le altre filiere agroalimentari. La ricerca applicata per lo sviluppo di processi produttivi che trasformano gli scarti e i rifiuti della produzione agricola mediterranea in materie prime seconde, (generando anche ammendante organico che può tornare alla terra in sostituzione dei prodotti chimici e anche come remediazione di terreni improduttivi) è fondamentale per avviare una filiera agro energetica in simbiosi con le filiere agroindustriali esistenti e può diventare un fattore di aggregazione e sviluppo per la agricoltura siciliana frammentata e piegata sotto il peso della crisi”.

Il progetto prevede due fasi di attività, la prima (già conclusa) di analisi di laboratorio e di processo, affiancate da studi di mercato e sulla legislazione vigente in materia, la seconda di realizzazione dell’impianto-pilota, test di processo e di laboratorio, sperimentazione agronomica fino alla redazione di un manuale” di utilizzazione delle tecnologie per la valorizzazione del pastazzo di agrumi, quale azione finale di disseminazione delle informazioni e delle competenze a disposizione dell’intera filiera agrumicola siciliana quale guida alle imprese per la realizzazione dei propri investimenti aziendali. Il Distretto Agrumi di Sicilia ha il compito di svolgere il coordinamento di tutte le attività, nel corso della realizzazione del progetto, e di diffusione dei risultati raggiunti.


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