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Il boom turistico di #Lampedusa, 44 mila presenze in più
24 Ott 2015 08:22

Nella provincia di Agrigento continuano a crescere i posti letto nelle strutture alberghiere ed extralberghiere ma a “trainare” il settore turistico del nostro territorio sono sempre e comunque Lampedusa e Linosa, unica realtà a chiudere con un dato pienamente positivo.

A “parlare” sono i dati dell’andamento del mercato turistico locale 2013/2014 resi pubblici dal Libero consorzio di Agrigento. Un report con tanti segni “meno” ma anche con diversi segnali positivi.

Partiamo dalla rilevazione provinciale: ad tra il 2013 e il 2014 nel nostro territorio sono stari realizzati circa 200 posti letto in più (altri 200 nei primi sette mesi del 2015, aggiungiamo) e gli arrivi sono passati dai 174.980 di due anni fa ai 185.756 dello scorso, così come sono cresciute le presenze – ovvero i giorni trascorsi realmente in albergo -, passate da 701.710 a 765.812, con una permanenza media più alta di 0,11 punti percentuali.

A crollare in verticale sono, invece, le presenze e gli arrivi degli stranieri (complessivamente si registra un – 14% che corrisponde a circa 23mila turisti in meno), così come con segno negativo si sono chiuse le presenze nei B&B (-8,54%), contrariamente a quanto avviene per gli alberghi “tradizionali”, che hanno visto crescere del 5,89% le permanenze, grazie ad una crescita dei turisti italiani (+12,58%) che compensa la diminuzione degli stranieri. Se ampliamo il periodo di analisi, tra il 2010 e il 2014 si sono persi circa 30mila arrivi e 15mila presenze.

Passando poi al quadro dei quattro principali centri “turistici” della provincia, emergono con improvvisa evidenza delle profonde differenze e singole anomalie.

Agrigento, ad esempio, si conferma il comune in cui c’è stata la crescita maggiore in termini di strutture ricettive (+7%), posti letto (+6%) e camere (+11%), ma è anche uno dei posti in cui sono stati peggiori i dati rispetto alle presenze e gli arrivi (rispettivamente – 2516 e – 2067) .

Un trend che curiosamente si registra anche a Licata, dove le strutture sono cresciute del +4,2% ma si sono persi 1410 arrivi e 2.017 presenze in un anno.

Di segno opposto è il dato di Lampedusa, dove le strutture sono cresciute solo del 1,2% ma il saldo tra il 2013 e il 2014 si è chiuso con un +1357 rispetto agli arrivi e un clamoroso +44.452 per quanto riguarda le presenze. Un dato “agrodolce” è invece quello che è stato registrato a Sciacca, dove le strutture sono in sostanziale pareggio tra il 2013 e il 2014, e gli arrivi sono cresciuti di 1.044 unità, sebbene le presenze siano calate di 340.

Dato parimenti interessante, per quanto parziale, è quello che riguarda la nazionalità dei turisti stranieri, disponibile solo per i comuni di Agrigento e Sciacca: in entrambi i centri i primi due gradini del “podio” sono occupati da francesi e tedeschi (i secondi tendono a rimanere più a lungo).

Nella città dei templi troviamo poi gli spagnoli, gli inglesi e i cittadini statunitensi, mentre invece nella città delle Terme si attesta la presenza dei russi, che in percentuale sono i turisti che rimangono in media più a lungo nelle strutture ricettive (7,64 giorni).

Sciacca, tra l’altro, rispetto ad Agrigento ha una percentuale molto più alta di permanenza media dei propri turisti. Segno di una capacità attrattiva maggiore del capoluogo.


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