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Solo il bene è radicale. Impariamo l’economia dell’amore
22 Nov 2015 09:12

Sono preoccupata. Forse non penso neanche a me stessa, ma ai figli che sogno di avere. Non riconosco più il mondo in cui vivranno, forse perché cammina troppo in fretta, forse perché è un mondo che non ha più bisogno del silenzio e della tenerezza. Di una finestra illuminata nel buio che ci indichi la strada, mentre cerchiamo di tornare indietro, circondati da estranei.

Sono preoccupata perché molti di quelli che abitano questo strano mondo non sanno pensare. Questa, solo questa è l’origine del male. Il male non ha una radice: è l’assenza di memoria. A ragione alcuni intellettuali scrivono che i nuovi barbari non sono paragonabili all’esercito tedesco, si muovono in maniera diversa ed incontrollata, ma dopo tanti anni il sangue degli inermi mi richiama alla mente “la banalità del male”. Hannah Arendt non è stata solo una donna speciale, ma fu il filosofo che scrisse: “Le azioni erano mostruose, ma chi le fece era pressoché normale, né demoniaco né mostruoso.”

Abaaoud è un ragazzo belga apparentemente normale. O forse no: i suoi compagni lo definivano uno sfigato, un “piccolo coglione”. Questo è l’uomo che ha coordinato gli attentati parigini del 13 Novembre. Dunque non siamo al cospetto di un mostro, ma di qualcuno che non sa pensare (il che non equivale all’essere stupidi) e non sa mettere in atto la semplice economia dell’amore, un insegnamento che mi è stato trasmesso dall’etica dei miei nonni e trova la sua esemplificazione nella luce di una candela. Ci si stringe l’un l’altro nella pupilla ardente che la fiamma disegna sui muri e il buio intorno a quell’occhio di fuoco è insignificante. Ci si stringe in una lontananza perduta, come donata. Quella luce, la fiamma di Hannukah come della Candelora, significa che solo il bene è profondo. Che solo il bene ha una radice.

L’incapacità di pensare provoca il male e ci riguarda perché queste persone vivono accanto a noi, nelle grandi città come pure in provincia, possiamo incontrarle per strada o al bar. Affermano di credere in Dio, ma ne sono distanti. Non hanno nulla a che vedere con il Maligno, semplicemente somigliano ad Eichmann e a tutti gli altri nazisti. Sono dei mediocri. Sono i tecnici del Male. Potremmo anche dire: i tecnocrati, dato che si servono persino dei social. Esiste una relazione concreta tra il problema del male e la facoltà di pensare. Ecco perché in un momento come questo è essenziale mettere in pratica ciò che ci ha insegnato Socrate, la facoltà di vivere accanto al proprio ‘Io’ in un dialogo silenzioso con se stessi.


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