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‘Il Caravaggio rubato’, a teatro Bolzoni racconta la Palermo che cambia
07 Mar 2016 17:11

Sabato scorso, con successo, al Teatro Massimo di Palermo, ha debuttato ‘Il Caravaggio rubato‘, scritto dal giornalista Attilio Bolzoni e dedicato al furto de ‘La Natività‘ dall’Oratorio di San Lorenzo, uno dei capolavori di Michelangelo Merisi, avvenuto nella notte tra il 17 e il 18 ottobre del ’69.

Diretto da Cecilia Ligorio, impreziosito dalla musiche di Giovanni Sollima e dalle fotografie di Letizia Battaglia (che ha festeggiato da poco i suoi 81 anni), lo spettacolo è co-prodotto dal Massimo e dal Teatro Bellini di Catania.

Protagonista, come detto, il furto della Natività del Caravaggio che fu tagliato con precisione chirurgica, trafugato e mai più ritrovato.

“La storia del quadro – si legge su Ansa.it – che costituiva l’altare maggiore dell’Oratorio di San Lorenzo alla Kalsa, si è intrecciata con la storia della mafia e dei pentiti degli ultimi trent’anni. Alcuni pentiti hanno detto che il quadro sia andato distrutto, ma le loro testimonianze sono state giudicate contraddittorie quando non verosimili”.

Bolzoni ha, quindi, ricostruito la storia come emblema del doloroso iter di Palermo e dei suoi cambiamenti.

“Palermo – ha detto il giornalista – è la città che più di ogni altra è cambiata in questi anni; qui vi è una capacità di decifrare il reale che non ha pari e la Natività non è più solo un’opera d’arte, ma, attraverso la sua assenza, si fa simbolo e manifestazione di bellezza oltraggiata”.

Approfondimento, il servizio di askanews:

https://www.youtube.com/watch?v=vWvNReCBMwU

 


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