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A Taranto crowdfunding per realizzare rete di FabLab
16 Mag 2016 15:48

Il 2 maggio scorso, su www.derev.com, è partita la campagna di crowdfunding che coincide con l’avvio del progetto denominato NEXTaranto con lo scopo di realizzare nella città pugliese una rete di FabLab, promossa dal Comune stesso.

Come riportato da una nota stampa, “oggi assistiamo alla Quarta rivoluzione industriale, quella dello Smart Manufacturing, l’innovazione digitale nei processi della manifattura, che rappresenta la chiave per la competitività del comparto manifatturiero del futuro.  L’industria del futuro sarà sostenibile, intelligente, efficiente e connessa e Taranto vuole proiettare nel futuro e rivoluzionare la sua connotazione di città industriale proponendosi come prima FAB-CITY in Italia”.

L’obiettivo del progetto NEXTaranto è stabilire una rete di Fablab di quartiere e avere, in un futuro prossimo, diversi laboratori attivi e integrati con la comunità locale per riportare la produzione manifatturiera nell’area urbana e in particolare nelle mani dei cittadini, cercando di ricreare una versione moderna delle botteghe rinascimentali nonché formare e strutturare conoscenze e competenze utili, soprattutto, ai giovani della città di Taranto e alla loro professione nella società che verrà.

Nel dettaglio, quindi, sono tre le finalità della FabLab a Taranto:

  • il diffondersi e l’accrescersi di una cultura digitale intesa come un insieme di conoscenze e competenze riguardo l’uso dei più moderni strumenti di produzione come ad esempio le stampanti 3D;
  • l’insegnamento/apprendimento della programmazione riconoscendo tale abilità come valore fondamentale per le professioni del futuro;
  • la creazione di un ambiente fertile per lo sviluppo della creatività e di soluzioni innovative, atto a favorire la contaminazione tra mestieri e competenze.

Scopo del crowfunding raccogliere 15.000 euro e al momento ne sono stati raccolta 2.400 circa.

Ma cos’è un FabLab?

“L’idea di FabLab (Fabrication Laboratory) – come si legge qui – nasce nel 2001 al MIT di Boston (USA) e il nome indica la visione di un luogo dove gli oggetti fisici nascono a partire dalle loro rappresentazioni digitali grazie a macchine e dispositivi tecnologicamente avanzati. Si può pensare ad un FabLab come ad una biblioteca, dunque un elemento fondamentale per la condivisione della conoscenza dove, al posto dei libri, si possono prendere in prestito macchinari solitamente inaccessibili come stampanti e scanner 3D, macchine a taglio laser, schede elettroniche. Un FabLab è anche un luogo di incontro tra persone con formazioni eterogenee, che possono risultare straordinariamente complementari per concepire progetti innovativi: artigiani tradizionali, esperti di elettronica, grafici, informatici, gente comune con un’idea in testa. Un FabLab è soprattutto un luogo di formazione tecnica che si fonda sull’assunto se faccio imparo, complementare alla formazione strutturata di derivazione scolastica”.


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