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Caporalato, il governo ha mantenuto un impegno preso
05 Giu 2016 08:45

Il 24 giugno 2014 intervenni in Aula alla Camera a fine seduta per richiamare l’attenzione su un incidente stradale avvenuto presso lo svincolo di Sant’Onofrio sulla A3 nel quale persero la vita tre donne, una italiana e due rumene. Il loro furgone è uscito di strada e per loro non c’è stato nulla da fare. Erano braccianti.

E non è stato l’unico caso. Ricordo la strage del 2012 quando un treno investì nei pressi di Rossano un furgone e morirono ben 6 braccianti rumene, e sempre in un incidente e sempre a Rossano altre due vittime sempre braccianti che andavano a lavoro.

Oggi, quando il Governo ha firmato con tre Ministri, Alfano, Martina e Poletti, Interno, Agricoltura e Lavoro, il protocollo di contrasto al fenomeno del caporalato, il mio pensiero è andato a quelle persone e alle loro famiglie.

Il caporalato esiste nelle nostre campagne, nella sibaritide, nella piana di Gioia Tauro, e in tante altre realtà della nostra agricoltura. Soprattutto nel Mezzogiorno. Abbiamo lo sfruttamento di manodopera italiana e straniera, di donne.

Il Governo ha scelto di affrontare questo serio problema per contrastare un fenomeno che sfrutta manodopera e spesso si lega a doppio filo con interessi criminali. Prefetti, istituzioni regionali, parti sociali, organizzazioni sindacali tutti sono chiamati a dare piena operatività ad un protocollo che intende ripristinare la legalità.

L’eccellenza dei nostri prodotti deve accompagnarsi anche al rispetto della dignità delle persone e del lavoro.

Con questo protocollo quel lavoro considerato troppo spesso invisibile torna ad essere preso in considerazione e va dato merito al Governo Renzi di aver mantenuto, come sempre, un altro impegno assunto.


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