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La #Basilicata palcoscenico di miti e tradizioni con il Raduno delle Maschere Antropologiche 
09 Giu 2016 09:40

Terre di profonde tradizioni, dove l’uomo, strettamente connesso alla natura, finisce per fondersi in essa assumendo sembianze magiche che vegliano sulle comunità. La Basilicata, ancora una volta, diventa terra di incontro tra popoli uniti nella tradizione, grazie al 5° Raduno delle Maschere Antropologiche  tenutosi a Tricarico (MT) lo scorso 2-3-4 giugno. La maschera (la foto del post è di Giuseppe Lotito), qui, perde l’accezione di dualità per assumere quella di specchio, interprete della cultura, dei miti e delle credenze che determinano la forza vitale delle comunità che la custodiscono.

Una festa di suoni e colori, densa di magia ed allegria che ha visto partecipare Maschere giunte da tutta Italia e dall’ estero. Dall’ Orso di Teana (PZ), i Campanacci di San Mauro Forte (MT), i Mamuthones della Sardegna sino a Los Mamuxarros dalla Spagna. Queste solo alcune delle maschere partecipanti a questo tripudio di inni alla vita, alla natura ed alla loro ciclicità. Un Sud che unisce, che riscopre e custodisce un ricco patrimonio culturale che lega le diverse porzioni del mondo. Un festa suggestiva che, come un vortice emozionale, ha inevitabilmente coinvolto quanti ne hanno fatto parte, con canti, suoni e danze.

Attraverso il suono dei campanacci, delle castagnole e dei cupa cupa, l’esultanza di colori e tessuti delle maschere, ed i significativi passi delle danze tradizionali, si diffondono messaggi di speranza, di vita e di ritorno alla natura. Un tuffo nella tradizione, in un tempo in cui la stessa sembrava sempre più aver perso presa, da 5 anni continua a registrare numerose presenze, indice del crescente ritorno alle tradizioni e della crescente voglia di comunità.

Un evento in cui l’elemento imprescindibile è la condivisione, una condivisione che sembra anch’essa aver ritrovato la sua tradizionalità, a dispetto di un tempo che la vuole emblema della virtualità. Un evento in cui non ci sono attori e spettatori, ma solo partecipanti che condividono l’emozione di un evento diventandone l’anima pulsante. Un tuffo nella magia della tradizione, fatta di uomini, miti e speranze, che trova palcoscenico nel Sud, in un piccolo ed affascinante comune lucano che diventa portavoce delle culture del mondo.


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