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Un battello egizio dalla Sardegna al Mar Nero: il nuovo progetto di Domenique Gorlitz
17 Ott 2016 12:01

Un battello di 25 metri con caratteristiche simili a quelle delle imbarcazioni egizie, dotato di un albero triangolare con una vela di 50 metri quadrati e montato su tre grossi cilindri di canne provenienti dalle sponde del Nilo. Il tutto tenuto insieme solo da corde. Obiettivo: dimostrare il ruolo fondamentale dei collegamenti via mare nella diffusione culturale durante il periodo pre-europeo.

È la folle e geniale idea di Domenique Gorlitz, il biologo tedesco dell’Università di Dreden, che nel maggio del 1999 costruì “Ulisse”, un’imbarcazione fatta interamente di giunchi con cui si era ripromesso di navigare da Alghero fino alle Canarie. Alcuni errori di progettazione gli impedirono però che l’impresa arrivasse fino alla fine.

Il nuovo progetto si chiama “Abora”, si basa sulle antiche tecniche di navigazione e questa volta punta a navigare dalla Sardegna al Mar Nero. “Nuovi ritrovamenti di costruzioni simili a piramidi a gradoni in Sardegna, Sicilia, Minorca e Tenerife – si legge nel sito del progetto – così come altri reperti archeologici delle grandi isole del Mediterraneo e delle Canarie, fanno pensare che durante il processo di espansione culturale dell’Asia minore i centri culturali più antichi fossero in contatto tra loro anche a distanze superiori a mille miglia marittime”.

A bordo dello zatterone solo il necessario per segnare la rotta e per la sopravvivenza, con un’unica concessione tecnologica: un accumulatore eolico per ricaricare i cellulari. Intanto Gorlitz e il suo staff si trovano alla Riviera del Corallo anche per trovare sponsor tecnici che credano nel suo progetto.

Fonte e Foto: LaNuovaSardegna.it 


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