';

Tomasicchio: “Bari vuole vincere la sfida del digitale”
09 Gen 2017 01:36

A leggere le classifiche sulla qualità della vita del Sole 24 Ore o quelle sulla sostenibilità urbana di Legambiente, che relegano Bari in posizioni non proprio prestigiose, saremmo legittimati a pensare che nel capoluogo pugliese, come in molte altre realtà del Mezzogiorno, la stasi della conservazione abbia ancora il sopravvento sull’estasi della ri-bellione (ossia, per dirla alla Bergonzoni, della ricerca della bellezza). Ma sbaglieremmo, perpetuando, erroneamente, il luogo comune di un Sud arrendevole e irresponsabile. Di un Sud sfiduciato e rassegnato. I problemi, anche gravi, non mancano e nessuno vuole nascondere la polvere sotto al tappeto, però, da alcuni anni, anche con caparbietà e nella capacità di diffondere un sano ottimismo, Bari e la Puglia stanno vivendo una epifania della speranza. Nella consapevolezza che possa realizzarsi un cambiamento reale e radicale, diffuso e condiviso. Al centro del quale, soprattutto nel comune capoluogo della regione, vi è l’innovazione. Un processo non solo tecnologico, ma soprattutto sociale e culturale. Un processo, tuttavia, che non darebbe risultati importanti se non fosse governato dall’Amministrazione Comunale. E quella di Bari, nel 2016 appena concluso, si è parecchio distinta nel panorama nazionale per una pluralità di iniziative e di applicazioni introdotte. Per provare a conoscere e a capire, quindi, la portata delle esperienze condotte abbiamo rivolto alcune domande all’assessore comunale all’Innovazione, Angelo Tomasicchio.

Per la nuova piattaforma “egov.ba.it”, il Comune di Bari si è classificato al primo posto nel Premio Agende Digitali 2016. Cosa rappresenta questo riconoscimento, per Lei e per l’Amministrazione? Quali sono i servizi attualmente offerti dalla struttura telematica e quali quelli che potranno essere nel futuro integrati per tutta l’Area Metropolitana?

Questo premio è la dimostrazione di un Sud che ci crede e punta a vincere la sfida del digitale. Crediamo che tutti i cittadini e le imprese debbano avere a disposizione servizi e strumenti utili per dialogare in tempo reale con la pubblica amministrazione. Da circa un anno, la piattaforma egov.ba.it fornisce numerosi servizi online ai cittadini e alle imprese dei 28 Comuni della Terra di Bari iscritte al sistema. Nello specifico, agiamo nei servizi demografici ed elettorale, tributi ed edilizia. Nel prossimo futuro, invece, anche mediante le risorse disponibili del Pon Metro, vorremmo fornire servizi nell’ambito scolastico, del welfare e del lavoro. Con lo sviluppo di questo processo, pertanto, ci proponiamo di migliorare decisamente la qualità della vita della nostra comunità, attraverso uno strumento integrato regolato da standard comuni che procura benefici evidenti e misurabili in termini di tempo e di risorse.

Quando sarà pronta e in esercizio, per il comune capoluogo, la nuova Agenda Digitale? Quali saranno i punti strategici di questo fondamentale documento di programmazione?

A fine novembre è stata approvata l’Agenda Digitale 2016-2018 del Comune di Bari con una apposita delibera di giunta. I punti strategici che verranno perseguiti saranno: la cittadinanza digitale; la smart city; l’egovernment e l’amministrazione smart. L’Agenda Digitale 2016-2018 fotografa l’esistente, ma anche orienta lo sguardo verso il futuro nell’ambizione di raggiungere una informatizzazione sempre più diffusa e funzionale. Per un processo d’innovazione che, per definizione, è continuo e progressivo.

Quando il Comune di Bari sarà completamente digitalizzato nella sua organizzazione ed amministrazione? Quali le difficoltà o criticità nell’intraprendere questa “rivoluzione digitale” all’interno della Pa?

Da diversi anni il Comune di Bari ha raggiunto un alto livello di informatizzazione: oggi ogni dipendente, di qualunque ordine e grado, dispone di una propria postazione informatica, per un totale di 1700 desk disponibili. Diversi servizi interni sono completamente digitali: dal cedolino online alle richieste di ferie e permessi. Con il progetto LibreBari, inoltre, il Comune ha sposato lo spirito e la tecnologia open source, con l’effetto che tutte le suddette postazioni informatiche operano con il software LibreOffice.

Ha dimostrato che per Lei innovazione è anche partecipazione. Come sta avvenendo il coinvolgimento civico? Tra positività e negatività, quali i risultati dopo alcuni mesi di lavoro? Quali le difficoltà di veicolare un messaggio anche culturale-sociale orientato a cambiare gli stili di vita cittadini?

La costruzione dell’Agenda Digitale del Comune di Bari rappresenta uno degli esempi di partecipazione più virtuosi e concreti che l’amministrazione comunale sta sperimentando già da diversi mesi. Ci sono state diverse occasioni per coinvolgere i cittadini e fare in modo che questi, diventando protagonisti del processo, potessero dare il proprio contributo al disegno di nuovi progetti ed alla condivisione di idee utili alla redazione del documento programmatico triennale per l’innovazione tecnologica. È stato lanciato un sondaggio pubblico, al termine del quale sono stati 900 i cittadini che hanno deciso di partecipare in maniera del tutto spontanea per fornire la propria opinione sulle tematiche dell’ICT. Sono stati organizzati, inoltre, eventi come l’Open Day sull’Agenda Digitale e gli Stati Generali dell’Innovazione, promossi ed ideati proprio per costruire insieme ai cittadini il piano programmatico tecnologico attraverso la costituzione di tavoli di lavoro in cui gli attori partecipanti sono stati proprio i cittadini.

Il mondo produttivo urbano e metropolitano sta dimostrando interesse verso questa trasformazione radicale? A proposito, quando sarà operativa la nuova fibra ottica super-veloce?

Il Comune di Bari ed Enel Open Fiber, la società di Enel per lo sviluppo di una infrastruttura nazionale per la banda ultra larga, hanno stipulato una convenzione che permette la posa di fibra ottica sull’intero territorio comunale. Il piano di Enel Open Fiber per Bari prevede una copertura del 50% delle unità immobiliari entro settembre del 2017 e dell’80% entro settembre del 2018, per un totale di circa 120 mila unità immobiliari cablate, circa 600 km di rete di cui 400 interrati. L’investimento previsto è di circa 40 milioni di euro. Per l’installazione della fibra verranno utilizzati, in larghissima parte, i sottoservizi e i cavidotti già esistenti in città, nell’ottica della sostenibilità economica e del risparmio del consumo di suolo. Questo ennesimo investimento, attraverso questa strategica infrastruttura, conferma la volontà dell’Amministrazione di rendere il nostro territorio sempre più attrattivo e competitivo anche per i numerosi ed emergenti operatori culturali ed industriali per creare opportunità serie di crescita per i nostri talenti.

Quali speranze o attese, infine, per il futuro?

Sono fiducioso. I cittadini partecipano, collaborano, chiedono maggiore digitalizzazione e sognano una città sempre più smart. Noi stiamo facendo il possibile per aprire la macchina amministrativa alla cittadinanza digitale e tutto passa anche attraverso una pubblica amministrazione 2.0.


Dalla stessa categoria

Lascia un commento