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Matera città aperta
08 Mar 2017 12:48

Matera città aperta e se non lo è ancora lo sarà nel 2019, quando per un anno sarà la capitale europea della Cultura. Il motto scelto infatti è Open Future e la città lucana in questi giorni si sta preparando con la Open design School. Nel podcast 31 di Start Me Up intervisto la responsabile, Rita Orlando.

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L’Open Design School è partita a settembre con un workshop che da subito si è rivelato un laboratorio, manco a dirlo, aperto. I lavori si sono concentrati su una cava di tufo del settecento che fino ad ora era stata utilizzata come spazio espositivo temporaneo. «In realtà la città voleva realizzare in questa cava un teatro, ma anziché diciamo dare l’incarico ad un progettista soltanto per un progetto preliminare di questo teatro, in realtà ha chiesto a noi di avviare l’Open Design School, di provare a fare un esperimento in modalità Open Design School per vedere quali fossero i risultati di questo processo. In realtà alla fine siamo arrivati anche a un teatro, ma non solo perché il luogo è stato reinterpretato in modo più trasversale. Per cui non è solo un teatro ma è uno spazio che diventa vivo e vivibile tutto l’anno per performance site-specific. È uno spazio che interagisce con la comunità» racconta Rita.

L’Open Design School come fondamento di Matera-Basilicata 2019

L’Open Design School è uno dei tre progetti che ha permesso a Matera di essere Capitale della Cultura. Anche per questo motivo interpreta il motto che caratterizzerà tutto il 2019: Open Future. Dice Rita durante l’intervista:« L’Open Design School incarna questa logica di apertura perché più che una scuola è una piattaforma, nel senso che è uno strumento di cui la Fondazione e il programma culturale di Matera 2019 si avvarranno proprio per costruire pezzi di futuro. Che saranno utilizzati nel 2019, mi spiego meglio. Uno degli obiettivi principali dell’Open Design School è mettere insieme le migliori intelligenze a livello locale, nazionale e anche europeo, non professionisti, intelligenze. Significa che tutti sono i benvenuti, tutti possono partecipare, in una logica di apertura tutti insegnano e tutti apprendono, non c’è una gerarchia per cui una laurea vale più di un mestiere. C’è davvero il contributo di tutti per costruire le infrastrutture che serviranno nel 2019».

Al Fuorisalone di Milano uno degli appuntamenti più importanti dell’Open Design School

Paradossalmente (ma forse non poi così tanto) uno dei momenti centrali della vita dell’Open Design School si giocherà a aprile a Milano, quando la scuola sarà presente al Fuorisalone. All’Open Design School spetterà il compito di allestire insieme a altri professionisti il cortile centrale dello storico Palazzo Clerici. Durante quei giorni verranno inoltre lanciate le prime call perché, come spiega Rita, «la scuola apre ufficialmente a giugno 2017, in pianta stabile». Fino a allora si continuerà a lavorare a Matera coinvolgendo le scuole e gli artigiani e Rita nel podcast alcuni casi di collaborazione che ne sono venuti fuori.

Viene coinvolto anche chi, da semplice appassionato, intende avvicinarsi ai temi affrontati dalla scuola. I workshop non sono mai chiusi e spesso si “cibano” dei pareri e della collaborazione della comunità che vive quotidianamente Matera. In più vengono organizzati gli Open talks, momenti di confronto aperto tra gli appassionati e i professionisti di stampo internazionale che iniziano a frequentare la città lucana. Gli incontri sono, manco a dirlo, partecipati, con un pubblico crescente.

Un percorso che non termina nel 2019

Lo scopo è certamente arrivare preparati all’evento del 2019, ma come spiega Rita «Il nostro obiettivo è fare in modo che [l’Open Design School] duri anche dopo, che abbia quindi una sorta di sostenibilità economica, legata non solo ai finanziamenti a cui noi potremmo accedere adesso, ma che abbia poi la capacità di trovarsi altre committenze così da potersi sostenere». E noi glielo auguriamo di cuore.

Nella foto di copertina, un momento del workshop, via


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