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“Il Viaggio”. Intervista a Danila Stalteri
21 Lug 2017 07:30

Dopo la presentazione a Roma il 9 luglio, il 22 di questo mese al Festival Cinema e Borghi di Pergine Valdarno sarà presente “Il Viaggio”, il film che vede tra i protagonisti Danila Stalteri, la quale gentilmente ha risposto ad alcune domande. Ambientato nella cosiddetta Transiberiana d’Italia che va da Carpinone a Sulmona, scritto e diretto da Alfredo Arciero, prodotto dalla INCAS film, racconta la quotidianità di persone che si ritrovano a condividere lo stesso tragitto sul treno prima della soppressione della linea.  “Il Viaggio”, effettivo ma anche metaforico, tra il Molise e l’Abruzzo, è un film che cerca di fare emergere tematiche che, in un modo o nell’altro, riguardano tutti noi, quali il lavoro, l’immigrazione e la riscoperta delle proprie origini, il tutto però affrontato con una semplice leggerezza come solo il cinema può regalare.

Sei tra i protagonisti de “Il viaggio”. Ci racconti per quali motivi hai deciso di farne parte?

Avevo fatto un provino solo con il casting director in presenza del produttore; qualche giorno dopo mi hanno chiamato per confermarmi che era andato bene. Si trattava di un ruolo secondario ma importante! Ho poi incontrato il regista Alfredo Arciero e una decina di giorni dopo mi informa che avrei dovuto studiare molto di più perché aveva deciso che sarei stata una dei protagonisti! Il film è una favola moderna che racconta con leggerezza tematiche di un certo peso come l’etica umana e le scelte, sia pratiche che morali che ognuno di noi è costretto a prendere nel corso della vita.

Ci racconti del tuo personaggio?

Io interpreto Noemi, una giovane assistente universitaria intrappolata in una relazione con il suo professore (ovviamente sposato). E’ una ragazza in bilico tra la tentazione di vivere una vita che qualcuno ha già scelto per lei e la voglia di reimpossessarsene ed andare avanti con le proprie gambe.

Il film è ambientato nella tratta da Carpinone a Sulmona, conosciuta come la Transiberiana d’Italia. Com’è stato girare in quei luoghi?

E’ stato davvero magico. Il Molise, regione solitamente ritenuta di seconda scelta a livello turistico, vanta un patrimonio ambientale, artistico e naturalistico spettacolare. Girando in autunno, noi della troupe siamo rimasti spesso incantati dai colori incredibili di valli, campagne, montagne, corsi d’acqua. Questo film ci ha riconciliati con la natura, con il rapporto che dovremmo mantenere costantemente con essa, per non parlare poi del cibo squisito. 

Il film è diretto da Alfredo Arciero. Cosa vuol dire essere diretti da lui?

Vuol dire innanzitutto farsi un sacco di risate! La cosa davvero importante è che è un regista sempre pronto ad accogliere le proposte degli attori e a costruire insieme a loro, scena dopo scena, i personaggi e quindi la storia del film.

Cos’è per te il viaggio? Cosa rappresenta?

Il viaggio per un attore è una condizione di vita; si è sempre in viaggio, soprattutto con il teatro. Con il mio monologo “… manco fossi Laura Chiatti…” ho viaggiato in tutta Italia da novembre a giugno. A parte il viaggio “fisico”, gli attori viaggiano sempre con la fantasia,  altrimenti cosa racconterebbero agli spettatori?

La metafora del viaggio diventa una sorta di metafora di un viaggio interiore dei protagonisti di questa storia. Sei d’accordo? E’ così?

Assolutamente sì. Il film parla di un percorso interiore che porta ognuno dei protagonisti di fronte a scelte radicali che comporteranno grandi cambiamenti nelle loro vite. 

Come ti sei trovata con il resto del cast?

E’ stata una lavorazione davvero “familiare”; si è creato un gruppo affiatato che per fortuna ha continuato a sentirsi e vedersi anche dopo l’ultimo ciack. Con Fabio Ferrari, ad esempio, oltre che un bel rapporto di amicizia è nata anche una collaborazione artistica: dal prossimo anno porteremo in scena “Razzia”, un reading drammatico sulla razzia del ghetto di Roma durante la seconda guerra mondiale.

Verranno accesi i riflettori sul film al Festival Cinema e Borghi di Pergine Valdarno. Cosa ti aspetti?

Mi aspetto sicuramente di emozionarmi come ogni volta che vedo sul grande schermo il risultato di mesi e mesi di lavoro; mi aspetto anche che il pubblico si innamori, come ho fatto io, di questo piccolo grande film.

I tuoi prossimi progetti?

Sono in prova con “Sex & equiVOCI”, la nuova commedia che ho scritto e che porterò in tournée nella prossima stagione teatrale; mi hanno anche proposto due film per il cinema che però sono ancora top secret.


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