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Il foggiano si “tinge di rosso”: nuove stragi tra i clan per la gestione del territorio
11 Ago 2017 06:35

Assassinati il presunto boss Mario Luciano il cognato, Matteo De Palma Romito, e due contadini innocenti che nulla avevano a che fare con le “beghe tra i clan”.

Quattro persone ammazzate nel foggiano, a causa della continua lotta tra i clan per la gestione degli affari illeciti sul territorio.  Tra essi il presunto boss Mario Luciano Romito, di 50 anni, di Manfredonia, ritenuto dagli investigatori uno degli esponenti di spicco dell’omonimo clan, il cognato, Matteo De Palma, 44, che gli faceva da autista e altre due persone incensurate, due contadini la cui unica colpa era quella di essere dei testimoni scomodi per aver assistito alla “mattanza” dei due fratelli.

Il boss e il cognato erano a bordo di un maggiolone Volkswagen di colore nero mentre i due contadini a bordo di un Fiorino Pick up bianco.

La strage purtroppo si inserisce in una nuova guerra fra clan del Gargano che, con questi nuovi omicidi, fa lievitare a 17 il numero dei morti ammazzati nel 2017, oltre a 2 lupare bianche.

Dopo l’accaduto, anche il ministro dell’Interno Marco Minniti si è recato a Foggia per presiedere a una riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica, per fare il punto della situazione.


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