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Equitalia “in ginocchio”: tre imprenditori scafatesi vincono il ricorso sulle cartelle esattoriali
13 Set 2017 06:30

Dovevano pagare alla società di riscossione tributi di tre cartelle esattoriali, ciascuna da 50mila euro ciascuno.

Tre imprenditori di Scafati hanno vinto un ricorso contro Equitalia e quindi non saranno più costretti a pagare alla società tre cartelle esattoriali di 50mila euro ciascuna. E’ accaduto a Scafati, piccolo comune in provincia di Salerno, dove la Commissione tributaria ha ritenuto opportuno non validare la comunicazione inviata tramite il servizio di posta elettronica certificata, facendo così decadere e prescrivere, il diritto a percepire le somme che i tre contribuenti avrebbero dovuto versare nelle casse dello Stato.

 La sentenza è arrivata al termine di un percorso iniziato la scorsa primavera e durato tutta l’estate.

La notifica di pagamento era infatti arrivata ai tre imprenditori scafatesi, titolari delle rispettive aziende per via telematica, ma grazie all’intervento del loro avvocato difensore, Marco Cucurachi, che ha impugnato la causa per questioni tecniche, i debiti contratti dai tre imprenditori sono stati annullati: la mancata firma dell’ufficiale giudiziario, che per la difesa degli imprenditori non ha reso esecutivo gli atti; il documento inviato tramite la posta elettronica certificata era in formato Pdf, mentre i file avrebbero dovuto avere un’altra estensione come recita la normativa nei casi di specie.

Già in passato l’avvocato Cucurachi si era opposto avendo la meglio contro la società di riscossione tributi: un imprenditore, aveva visto fallire la propria azienda per poche migliaia di euro di oneri contributivi mai versati. I magistrati della sezione Lavoro del Tribunale di Torre Annunziata hanno condannato Equitalia poiché la prescrizione fa riferimento ai cinque anni precedenti e non ai dieci come sostenuto dai legali della società dello Stato. Così l’imprenditore nocerino ha ricevuto indietro i suoi 100mila euro; il secondo caso riguarda invece sempre un imprenditore scafatese che si era visto pignorare 80mila euro per l’assicurazione dell’attività. Ebbene l’avvocato, in sede di contenzioso, riesce a spuntarla ottenendo anche in questa occasione la vittoria e il rimborso per il suo cliente.


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