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La soluzione alla povertà energetica? Arriverà dall’innovazione sociale
12 Set 2017 06:58

In tutta Europa c’è un serio problema di povertà energetica: la Fondazione Schneider Electric, insieme a Ashoka e Enel crede che per affrontare al meglio questa sfida sia necessario ricorrere alle forze della cosiddetta innovazione sociale. I tre enti hanno così lanciato “Social Innovation to Tackle Fuel Poverty” con lo scopo di trovare 15 progetti che possano offrire le soluzioni migliori per cambiare il sistema e allo stesso tempo promuovere la sostenibilità energetica.

Non c’è tempo da perdere, “Social Innovation to Tackle Fuel Poverty” scade l’1 ottobre e per partecipare bisognerà compilare questa scheda in lingua inglese.

I vincitori saranno annunciati durante la 23esima sessione della Conferenza delle Parti (COP23) della Convenzione ONU sul Cambiamento Climatico a novembre 2017 che si terrà a Bonn, in Germania. In palio c’è un percorso di consulenza personalizzata e specializzata della durata di 12 settimane, con l’obiettivo di lavorare su una strategia di crescita e sviluppo per ampliare l’impatto del proprio progetto. Inoltre, i vincitori avranno la possibilità di presentare le proprie strategie durante un appuntamento che radunerà persone da tutta Europa.

Povertà Energetica: perché riguarda tutti noi.

Il problema della Povertà Energetica già oggi interessa nazioni come la Germania, la Grecia, l’Italia, il Portogallo e la Spagna. Purtroppo non esiste al momento una definizione condivisa di povertà energetica, né un’unica misura per calcolarne l’impatto. La misura più affidabile conferma che nel periodo 1997-2012, la quota di famiglie interessata da questo fenomeno si aggirerebbe intorno all’8%. Altre misure riportano invece dati ben più alti, stimando quote che superano il 20% (secondo la Banca d’Italia). Le stime fornite dall’European Parliamentary Research Service e riportate da Ashoka calcolano che ci siano tra i 50 e i 125 milioni di persone che fatichino ogni giorno a riscaldare e illuminare le proprie case in maniera adeguata e a prezzi accessibili. La conseguenza più grande è l’impatto negativo che ciò ha sulla loro salute e sul loro benessere.

“Social Innovation to Tackle Fuel Poverty”: chi sono i promotori.

Non è la prima volta che come Start Me Up promuovo contest che abbiamo a che fare con i cambiamenti della società. In questo caso, la garanzia la dà Ashoka, l’organizzazione internazionale la cui missione è scoprire e sostenere le soluzioni imprenditoriali più innovative per affrontare le sfide sociali e ambientali, ispirando tutti gli attori della società a diventare agenti di cambiamento. Ho scoperto Ashoka grazie a Vincenzo Linarello, il creatore del gruppo cooperativo Goel, che vi ho presentato nel podcast 36 di Start Me Up. Vincenzo è uno dei 3000 “Ashoka Fellows” presenti in oltre 80 Paesi: sono numeri questi che permettono a Ashoka di essere la prima rete internazionale di imprenditori sociali.

“Social Innovation to Tackle Fuel Poverty” è promosso anche dalla Fondazione Schneider Electric, sotto l’egida della Fondazione di Francia, che dal 1998 lavora insieme ai suoi partner per trovare soluzioni per rispondere alle questioni energetiche delle persone più svantaggiate nel mondo. Un impegno che si rivolge sia ai paesi a economia emergente che in quelli con una economia più matura. Questa edizione di “Social Innovation to Tackle Fuel Poverty” inoltre può contare anche sul sostegno di Enel.

“Social Innovation to Tackle Fuel Poverty” è una buona occasione per chi vuole che la propria idea abbia un impatto reale sulla società. Un modo per rispondere in maniera concreta con un fenomeno con cui già adesso facciamo i conti e la cui soluzione non può certo tardare a arrivare.


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