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Banda ultralarga: la Puglia è in prima posizione
02 Nov 2017 21:33

Rapporto I-Com 2017: tra i vari argomenti presi in esame c’è una mappatura regionale della banda ultralarga, realizzata raccogliendo i dati presso gli operatori. Nello specifico si nota che tra le regioni primeggia la Puglia, con una percentuale di copertura delle unità immobiliari pari all’87%: 15,5 punti al di sopra della media nazionale (72,3%).

Delle oltre 122mila digital companies, una su cinque (28.650) è in Lombardia, seguita da Lazio con il 13,5% del totale e Campania con l’8,6%. Si riscontra anche una buona attività e l’interesse anche da parte dei giovani del Sud: il 50% sono in Calabria, il 46,7% in Basilicata, il 44,4% in Campania, il 42,3% in Puglia e il 40,6% in Sicilia.

Comuni dal 16% del 2016 al 43,8% del 2017

I miglioramenti ci sono stati e i numeri stanno lì a testimoniarlo. In primis: solo in una provincia su tre la rete a banda ultralarga copre meno della metà delle unità immobiliari previste mentre l’anno scorso erano il 65%. Un buon dato ma si può sempre migliorare.

Anche perché il numero dei comuni raggiunti dalla rete di ultima generazione è sì cresciuto in modo esponenziale (era il 16% lo scorso anno), ma non va oltre il 43,8% dei comuni italiani. Sostanzialmente, meno di un comune su due è interessato dalla rete a banda ultralarga.

Italia: dalla 23esima alla 22esima posizione

Questi dati sono contenuti nel Rapporto I-Com 2017 su reti e servizi di nuova generazione, che è stato presentato il 31 ottobre a Roma. La ricerca, corposa, messa a punto dal think tank Istituto per la competitività I-Com, prende in esame i dati di fonte Ue, ma non solo, così da determinare una classificazione su scala europea del livello di sviluppo della banda ultralarga nei mercati nazionali. Il tutto riassunto nell’I-Com broadband Index che vede l’Italia nelle posizioni di retroguardia. Il nostro Paese è salito dalla 23esima alla 22esima posizione in un anno in questo indice che miscela grado di penetrazione della banda larga rispetto alle abitazioni, grado di sviluppo dell’e-commerce, grado di copertura in fibra ottica e grado di copertura in banda ultralarga nel mobile.

Danimarca e Svezia sono davanti, rispettivamente con 100 e 99,6. L’Italia precede Francia Polonia, Croazia, Bulgaria, Grecia e Romania con un indice di 76,4. «Per molti anni – spiega Stefano da Empoli, presidente di I-Com – l’Italia ha scontato un grave ritardo infrastrutturale e culturale, poi l’adozione a marzo 2015 della Strategia nazionale per la banda ultralarga e della Strategia per la crescita digitale 2014-2020 ha segnato un momento di svolta, creando così un clima di maggiore fiducia. Per questo, oggi, è fondamentale premere sull’acceleratore». 

Fanalino di coda, la Valle d’Aosta

In ambito regionale, la seconda posizione è del Lazio, dove in media oltre una unità immobiliare su cinque è raggiunta dalla rete. Grandi passi in avanti sono stati compiuti in Basilicata, dove solo un’abitazione su due risultava raggiunta dalla rete di ultima generazione, dato oggi pari al 73% (solo 1 punto di scarto rispetto alla Lombardia). E, in generale, le regioni del Sud sono quelle messe meglio: Calabria 79%, Sicilia (79%) e Campania (78,4%). Ultima in classifica la Valle d’Aosta, con copertura di solo il 24,3%: appena 3 punti in più rispetto a un anno fa. In Abruzzo, Molise, Sardegna e Trentino-Alto Adige la situazione risulta migliorata, ma la copertura che si registra è ancora inferiore al 50%. Spostandosi dalle unità immobiliari ai comuni, Toscana e Sicilia sono le due regioni con la più ampia copertura (la prima con l’83,2%, la seconda col 70,8%). In 4 regioni più dell’80% dei comuni non è raggiunto dalla banda ultralarga: Abruzzo (16,1%), Sardegna (13,5%), Valle d’Aosta (8,1%) e Piemonte (17,2%).

 

 

 


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