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Pink Valley, storie di donne che hanno lasciato il post fisso per creare aziende di successo
07 Dic 2017 14:09

Storie di donne che per realizzare i loro progetti hanno lasciato il posto fisso e creato aziende internazionali.

(TVLP Institute, California) Giovani, coraggiose, preparate. E imprenditrici. Lasciano il Paese d’origine per inseguire i loro sogni e per trasformarli in imprese che possano contribuire a rendere il mondo un posto migliore. Si dedicano anima e corpo al progetto, con l’obiettivo tra l’altro di creare opportunità di lavoro non solo per se stesse, ma anche per gli altri. Ad accomunarle sono esperienze internazionali che si traducono in un vero e proprio sconvolgimento e cambiamento di rotta per la loro vita e il loro futuro professionale.

E’ accaduto così a Larissa Kryuchkova, founder di Uvisio (http://uvisio.com). La sua azienda ha sviluppato una tecnologia che permette un controllo totale dell’esposizione solare, per evitare bruciature e quindi minimizzare il rischio di tumore alla pelle.

Questa idea mi è venuta da un’esperienza diretta, avendo avuto io stessa un tumore alla pelle – spiega Larissa –. In quegli anni ho cominciato a studiare un modo che potesse evitare ad altri quello che era successo a me. Sono riuscita quindi a combinare questa mia brutta esperienza con le esperienze positive vissute progettando circuiti integrati. Da qui l’idea di sviluppare un dispositivo elettronico che permettesse di tenere sotto controllo l’esposizione solare”. All’inizio, ci tiene a precisare la giovane ricercatrice russa, “non pensavo di sviluppare un’impresa, ma un dispositivo per fare qualcosa di buono per quelli che mi stavano più vicino”.

Inizia così a progettare il dispositivo, composto da una parte hardware e software, utilizza un algoritmo che consente di misurare il rischio in base alle caratteristiche specifiche delle pelli (diverse in ogni persona) di chi lo sta utilizzando. Poi la convinzione a dar vita a Uvisio, un’azienda con sede tra l’Olanda e la Germania, che ha come mission quella di aiutare tutte le persone del mondo.

Nel 2014 sono stata selezionata dal TVLP Institute in California – spiega ancora Larissa –. Ho avuto un feedback molto positivo dagli imprenditori e dai mentor che mi hanno accompagnato nel corso del programma immersivo in imprenditorialità tecnologica. Molte persone erano interessate a questo prodotto e ho capito che avrei potuto creare un’impresa. Così sono tornata a Berlino e ho iniziato a lavorare su questo. Credo che il grande passaggio sia stato quando ho deciso di andare avanti, con un prodotto da portare sul mercato”. E’ così che Larissa ha deciso di licenziarsi da un posto a tempo indeterminato a Zalando e seguire le sue passioni.

L’esperienza di Larissa è come una goccia d’acqua nell’Oceano se si considera che in Europa le donne sono solo il 13% dei fondatori di imprese (dati del Sole 24 Ore di marzo 2016). Sara Bonomi, italiana d’origine, non ha dato retta alle statistiche e ha accettato otto anni fa la sfida di trasferirsi all’estero. Per perfezionare la propria formazione vive in Francia, in Spagna e in Australia. Nel 2012 si trasferisce a San Francisco. Ma l’avventura comincia in salita. “Ho studiato in una buona business school europea e parlo diverse lingue, ma queste mie competenze qui non venivano riconosciute – racconta Sara –. Ho cominciato a partecipare a numerosi eventi per conoscere nuove persone, aumentare il mio network e trovare in quale impresa poter esprimere meglio le mie competenze”. E’ un percorso lungo, che può richiedere un grande investimento di tempo.

Incamminata su quella strada, Sara incontra i fondatori (europei) di una hardware-startup che sviluppa stampanti 3D e che sono stati in grado di valorizzare i suoi studi e le sue competenze. Ora a Berlino guida un team per una grande compagnia americana sempre nel settore delle stampanti 3D. “In questo momento – spiega – credo che sia importante per me continuare a vivere all’estero per acquisire esperienza e crescere dal punto di vista professionale con diversi ruoli alla guida di un team. Non escludo la possibilità di tornare in Italia tra qualche anno per avviare eventualmente una mia attività“.

Contagiata dalla cultura imprenditoriale californiana – che mette al primo posto la contaminazione delle idee e la trasmissione delle esperienze – Sara assieme ad altre quattro donne ha fondato quattro anni fa il capitolo italiano di Girls in Tech (http://www.girlsintech.it).

Anche la storia di Nicoletta De Vincenzi, laureata in Italia con master in Marketing management e Business communication, è segnata da importanti esperienze professionali fuori Italia. “Un giorno mi sono decisa a inviare il curriculum a Google e proprio a Mountain View ha inizio la mia esperienza professionale, proseguita poi con General Motors e Facebook. Ho vissuto a Dublino per otto anni in ambienti estremamente innovativi e dinamici, all’interno di grandi realtà internazionali. Questo mi ha insegnato ad essere io stessa innovativa e a mettermi in gioco in modo diretto”.

Anche i grandi brand possono stare stretti a chi sente il bisogno di migliorarsi continuamente, di sperimentare, innovare ed esporsi su nuovi mercati. E così Nicoletta, viaggiando da un Paese all’altro mentre è a capo di un team di 35 persone, si rende conto di un mercato quasi del tutto inesplorato, legato a esigenze molto concrete delle imprenditrici e degli imprenditori obbligati a lunghe trasferte di lavoro e quindi ostacolati ad accedere a servizi e centri per la cura e il benessere del proprio corpo. Nasce così l’idea di Glowreous (http://glowreous.com), spazzando via ogni dubbio sull’opportunità di abbandonare il posto fisso e la carriera in aziende prestigiose: “Il nostro obiettivo era di risolvere questo “vuoto”, applicando le ultime tecnologie a servizi beauty e wellness“.  Un’idea chiara, perfezionata al TVLP Institute negli Stati Uniti (http://www.tvlp.co) che, per dare maggiori opportunità a donne di talento come Larissa, Sara e Nicoletta, ogni anno mette a disposizione diverse borse di studio.

Ora Glowreous è una società basata in Silicon Valley con attività a Dublino, California e Dubai. “Ci sono oltre 2 milioni di saloni di bellezza nel mondo, e solo negli Stati Uniti sono 1,1 milioni – spiega Nicoletta –. Noi abbiamo realizzato un’applicazione che consente di fare prenotazioni online facilitando l’accesso a beauty center e l’acquisto di prodotti e servizi wellness. Quale consiglio darei a giovani imprenditori come me che vedono la strada in salita? Sicuramente quello di perseguire i propri desideri, innovando continuamente, senza stancarsi di imparare e sperimentare nuove opportunità”.

Paolo Tomassone


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