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Quei 126 spazzini assenteisti a Palermo. Mentre la città soffoca tra i rifiuti
22 Set 2014 08:45

La procura di Palermo ha chiuso l’indagine per 126 dipendenti della Rap, l’azienda che gestisce la raccolta dei rifiuti a Palermo, accusati di interruzione di pubblico servizio. Gli imputati hanno ricevuto l’avviso di conclusione dell’inchiesta, atto che precede, in genere, la richiesta del rinvio a giudizio.

Secondo la procura – l’indagine è stata coordinata dal procuratore aggiunto Dino Petralia – tra Natale e capodanno scorsi si sarebbero assentati dal lavoro, esibendo pretestuosamente permessi sindacali o certificati di malattia, determinando un blocco nella raccolta di rifiuti e il caos in città.

L’inchiesta fu aperta di iniziativa dai pm che sulla vicenda sentirono il sindaco Leoluca Orlando e il presidente della Rap Sergio Marino. Fu la stessa azienda a fornire ai magistrati i documenti che provavano l’assenza e le giustificazioni addotte dai dipendenti. Il Comune di Palermo si costituirà parte civile se gli avvisi di conclusione indagini notificati a 126 dipendenti della Rap per quanto avvenuto tra Natale e Capodanno 2013 dovessero sfociare nei rinvii a giudizio degli indagati.

L’assessore all’Ambiente Cesare Lapiana, intanto, ha chiesto su mandato del sindaco al presidente della Rap Sergio Marino di avviare immediatamente un’inchiesta amministrativa interna alla società per accertare le responsabilità di chi avrebbe dovuto vigilare e prendere i conseguenti provvedimenti. Il presidente Marino ha assicurato all’assessore che questi accertamenti sono stati già avviati e che si è provveduto alle dovute contestazioni disciplinari. “Il Comune di Palermo – ha detto il sindaco Leoluca Orlando intende andare fino in fondo in questa vicenda. E’ insopportabile che un servizio così importante, per il quale si è stati costretti per legge a chiedere ai palermitani uno sforzo finanziario non indifferente, venga poi sabotato proprio dall’interno della società che dovrebbe garantirlo. Non permetteremo che si ripeta l’esperienza Amia, fatta fallire da comportamenti illegali da parte di taluni dipendenti oltre che dall’ignavia, dagli sprechi e falsi in bilancio di amministratori degli anni passati“.

La Rap – ha affermato Sergio Marinoè determinata a non consentire più certe forme di lassismo del passato, e sta intervenendo, anche con provvedimenti disciplinari, per far comprendere a tutti che si è voltata pagina. Il Comune e il sindaco possono contare su una nostra piena collaborazione per dare massima efficienza e correttezza all’attività della Rap“.


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